The simplest way to say hello is aloha
Ma dovevate dirmelo che ieri sera al Locomotiv c'era anche Daddy Kev!
In apertura gli Apes On Tapes sono stati ottimi per entrare subito in atmosfera: oscuri, densi e avvolgenti. E poi lo spettacolare Daedelus ha saputo risollevare un set spezzato a metà dal crash del suo Mac (mi dicevano che il software musicale che si è costruito è da fantascienza). Ho riconosciuto solo pochi brandelli del flusso inarrestabile di beat, loop e campionamenti che per quasi due ore ha riversato sopra un pubblico felicissimo: echi di Stone Roses, Daft Punk, Nirvana, i suoi singoli Hrs:Mins:Secs (tanto stravolto in chiave house che l'avevo scambiato per il vecchio Speedy J...) e Make It So, che una ragazza in prima fila cantava, non me lo aspettavo proprio. Vederlo baloccarsi tra i suoi Monome customizzati, sorridere ballando timido e fare piccoli inchini a ogni urlo d'euforia che arrivava dal fondo della sala era proprio uno spasso.
Ma in mezzo c'è stato il set super West Coast di Daddy Kev, nome che (mea culpa) ho imparato a conoscere solo qualche giorno fa, quando nella colonna del finto tumblr qui accanto avevo linkato un articolo di Wired dove si raccontava del suo poco sobrio incontro con Nick Thorburn degli Unicorns, e di come fosse nato il nuovo progetto Reefer.
L'album omonimo, pubblicato da Alpha Pup è davvero l'improbabile incontro tra un produttore hip-hop eclettico che con le puntine del suo Final Scratch o chissà quale altra diavoleria riesce a fagocitare qualunque oggetto sonoro, e le derive oniriche del canadese di cui sappiamo bene che non possiamo mai sapere cosa aspettarci. Se poi aggiungete che il disco, ovviamente un "concept", è stato registrato in isolamento alle Hawaii allora il quadro è completo.
Lo potete ascoltare per intero in streaming su RCRDLBL ed è consigliabilissimo quanto un buon massaggio alle tempie. Ci stanno pure un remix di Dntel e una ruffianetta cover di Blue Moon.
>>>(mp3): May Baleen
>>>(mp3): Hit and Run (Dntel remix)
(pics by Ema!)
Ma dovevate dirmelo che ieri sera al Locomotiv c'era anche Daddy Kev!
In apertura gli Apes On Tapes sono stati ottimi per entrare subito in atmosfera: oscuri, densi e avvolgenti. E poi lo spettacolare Daedelus ha saputo risollevare un set spezzato a metà dal crash del suo Mac (mi dicevano che il software musicale che si è costruito è da fantascienza). Ho riconosciuto solo pochi brandelli del flusso inarrestabile di beat, loop e campionamenti che per quasi due ore ha riversato sopra un pubblico felicissimo: echi di Stone Roses, Daft Punk, Nirvana, i suoi singoli Hrs:Mins:Secs (tanto stravolto in chiave house che l'avevo scambiato per il vecchio Speedy J...) e Make It So, che una ragazza in prima fila cantava, non me lo aspettavo proprio. Vederlo baloccarsi tra i suoi Monome customizzati, sorridere ballando timido e fare piccoli inchini a ogni urlo d'euforia che arrivava dal fondo della sala era proprio uno spasso.
Ma in mezzo c'è stato il set super West Coast di Daddy Kev, nome che (mea culpa) ho imparato a conoscere solo qualche giorno fa, quando nella colonna del finto tumblr qui accanto avevo linkato un articolo di Wired dove si raccontava del suo poco sobrio incontro con Nick Thorburn degli Unicorns, e di come fosse nato il nuovo progetto Reefer.
L'album omonimo, pubblicato da Alpha Pup è davvero l'improbabile incontro tra un produttore hip-hop eclettico che con le puntine del suo Final Scratch o chissà quale altra diavoleria riesce a fagocitare qualunque oggetto sonoro, e le derive oniriche del canadese di cui sappiamo bene che non possiamo mai sapere cosa aspettarci. Se poi aggiungete che il disco, ovviamente un "concept", è stato registrato in isolamento alle Hawaii allora il quadro è completo.
Lo potete ascoltare per intero in streaming su RCRDLBL ed è consigliabilissimo quanto un buon massaggio alle tempie. Ci stanno pure un remix di Dntel e una ruffianetta cover di Blue Moon.
>>>(mp3): May Baleen
>>>(mp3): Hit and Run (Dntel remix)
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