A kind of cynicism


Dell Glover - The New Yorker - The Man Who Broke the Music Business




Weeks before anyone else, Glover had the hottest albums of the year. He ripped the albums on his PC with software that Kali had sent, and then uploaded the files to him. The two made weekly phone calls to schedule the timing of the leaks.

[...] He listened to the CDs, but he often grew bored after only one or two plays. When he was done with a disk, he stashed it in a black duffelbag in his bedroom closet.

[...] Listening to hundreds of new releases a year could lead to a kind of cynicism.



"The Man Who Broke the Music Business" sul New Yorker racconta in maniera formidabile come è nata l'epoca degli album leaks, con tutti i personaggi e il crescendo di un film d'azione. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è che anche in cima a tutto il processo - ovvero una serie di attività più o meno illegali, portate avanti nel tempo libero da gruppi di giovani nerd che agivano come fossero sette segrete in competizione tra di loro - si riesce a trovare la noia da overdose di informazioni che abbiamo poi vissuto e sperimentato tutti noi utenti, negli ultimi quindici anni. Come se fosse già la sorgente di tutto quello che ascoltavamo a fornirci i dischi e al tempo stesso a innestare anche il disgusto e l'insofferenza per la stessa musica, in una scena degna del Pasto Nudo.

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