Un paio di settimane fa, Stuart Murdoch dei nostri amati Belle and Sebastian è stato invitato a presentare un vecchio documentario su Leonard Cohen a Londra. L'evento faceva parte di una rassegna cinematografica curata dalla longeva serata mensile indiepop (ma non solo) Scared To Dance. Invece del solito dj-set, per l'occasione Stuart Murdoch ha preparato una specie di "video-nastrone", dentro cui ha raccolto una mezz'ora di "stuff that I loved when I was younger, things that stayed with me, things that perhaps even went on to influence my song writing, or film making". Nonostante i frammenti di film e programmi televisivi siano più o meno in ordine cronologico, l'effetto "sussidiario" è fantastico, e diversi passaggi azzardati sono piuttosto notevoli (il mio preferito: da Fame a Hall & Oates). Ci puoi ritrovare un sacco dell'immaginario dei B&S, come è ovvio, ma quello che ne risulta, più in generale, sembra quasi una poesia liofilizzata di un certo Novecento:
Un paio di settimane fa, Stuart Murdoch dei nostri amati Belle and Sebastian è stato invitato a presentare un vecchio documentario su Leonard Cohen a Londra. L'evento faceva parte di una rassegna cinematografica curata dalla longeva serata mensile indiepop (ma non solo) Scared To Dance. Invece del solito dj-set, per l'occasione Stuart Murdoch ha preparato una specie di "video-nastrone", dentro cui ha raccolto una mezz'ora di "stuff that I loved when I was younger, things that stayed with me, things that perhaps even went on to influence my song writing, or film making". Nonostante i frammenti di film e programmi televisivi siano più o meno in ordine cronologico, l'effetto "sussidiario" è fantastico, e diversi passaggi azzardati sono piuttosto notevoli (il mio preferito: da Fame a Hall & Oates). Ci puoi ritrovare un sacco dell'immaginario dei B&S, come è ovvio, ma quello che ne risulta, più in generale, sembra quasi una poesia liofilizzata di un certo Novecento:
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