Grade School, dalle poche informazioni che trovo in rete, è il progetto di Cody Schroeter, giovane chitarrista di North Vancouver, Canada. Ha da poco debuttato con un 7 pollici per
Kingfisher Bluez intitolato
Keep You Sane. Sul lato A, la title track è una pregevole sintesi di dream pop che, come è stato notato, in qualche modo riesce a coniugare Mac DeMarco e Wild Nothing. Ma la canzone che davvero mi uccide è sull'altra facciata,
Favourite Sweater: non arriva a durare neppure due minuti, ma contiene tutto quello che trovo irresistibile nell'indiepop. C'è una chitarra morbida (curiosamente non lontana da certe atmosfere dei nostri Baseball Gregg), una melodia malinconica sopra un ritmo felpato e suadente. E soprattutto c'è quella piccola storia esile e al tempo stesso tristissima, raccontata con una manciata di parole, non una di troppo, che però riescono a dire tutto con una grazia e una semplicità che mi ha ricordato certe perle di Don Lennon. Per favore, restituiscimi il mio maglione preferito: non vorrei più sentire il tuo profumo addosso a me. Se mi succedesse potrei perdermi, e poi cosa sarebbe di me?
I nuovi arrivati in casa
Subjangle (etichetta sudafricana che già pubblica, fra gli altri, The Hannah Barberas, Umbrella Puzzles, Lost Ships e anche i nostri torinesi Smile) sono gli
Eggs On Mars, quartetto di Kansas City, Missouri, che si definisce "soft-psych" e suona un indiepop squillante, ispirato sia a melodie assolate alla Beach Boys ma anche a chitarre più taglienti, primi R.E.M. Il loro nuovo EP si intitola
Brighter Now e spazia da momenti più surf (
Fingers & Lips) a sfumature più languide e distese (
Oil Spill Rainbow). La mia preferita è la title track che mi ha ricordato quell'attitudine americana a certo indiepop, tipo i BOAT o gli Unlikely Friends.
Bridge Dog "are a Sydney-based two piece, combining the fuzz rock aesthetics of Pinkerton-era Weezer, with the meandering indie pop melodies of Belle and Sebastian. They're just getting started". Ci vorrà più coraggio o più ingenuità a presentarsi con questa bio? Oppure sarà soltanto la loro sfacciata giovinezza? In ogni caso, a giudicare dalle prime tre deliziose canzoni apparse
sul loro Bandcamp, sono disposto a concedere loro ogni credito e ad aspettare tutta la musica che vorranno regalarci con la massima fiducia. La più recente produzione è questa
Lemon, un singolo opportunamente agrodolce che mi ricorda certi primi Alvvays:
SLONK è il nome d'arte di Joe Sherrin, da Bristol, un paio di album e vari EP, tutti sulla
Breakfast Records della sua stessa città. La sua musica a volte ha delle forme corali e trascinanti che mi ricordano i Los Campesinos! o ancora meglio l'irlandese No Monster Club, altre volte le canzoni sono più sfacciatamente emo un po' Nineties, e altre volte ancora sembra che Sherrin voglia mettere in scena un musical glam-rock. L'aggettivo che racchiude meglio tutte le sue produzioni credo sia "esuberante". Sta per uscire il suo nuovo disco,
Where Do You See Yourself In Five Years? e le canzoni che lo anticipano sono tutte abbastanza esaltanti!
Il nome è l'unica cosa che mi lascia vagamente perplesso nei
Detergente Líquido, ma tutto sommato è un problema secondario. Il quintetto di Cadice è attivo dal 2013, ha già pubblicato tre album autoprodotti, un'antologia su cassetta per la giapponese Galaxy Train Records (dal geniale titolo
Monta una banda para vender camisetas), svariati EP e addirittura un singolo dedicato a
Gennaro Gattuso. Fanno esattamente quel tipo di indiepop super catchy e colorato cantato in spagnolo che potevi aspettarti da qualche uscita classica della Elefant, con l'immancabile e adorabile ping-pong di voci femminili e maschili. Ora stanno per pubblicare il loro nuovo album
Contumacia en primavera, e la nuova canzone che lo anticipa,
¿Has escuchado la radio?, è forse una delle loro migliori produzioni di sempre.
Grade School, dalle poche informazioni che trovo in rete, è il progetto di Cody Schroeter, giovane chitarrista di North Vancouver, Canada. Ha da poco debuttato con un 7 pollici per Kingfisher Bluez intitolato Keep You Sane. Sul lato A, la title track è una pregevole sintesi di dream pop che, come è stato notato, in qualche modo riesce a coniugare Mac DeMarco e Wild Nothing. Ma la canzone che davvero mi uccide è sull'altra facciata, Favourite Sweater: non arriva a durare neppure due minuti, ma contiene tutto quello che trovo irresistibile nell'indiepop. C'è una chitarra morbida (curiosamente non lontana da certe atmosfere dei nostri Baseball Gregg), una melodia malinconica sopra un ritmo felpato e suadente. E soprattutto c'è quella piccola storia esile e al tempo stesso tristissima, raccontata con una manciata di parole, non una di troppo, che però riescono a dire tutto con una grazia e una semplicità che mi ha ricordato certe perle di Don Lennon. Per favore, restituiscimi il mio maglione preferito: non vorrei più sentire il tuo profumo addosso a me. Se mi succedesse potrei perdermi, e poi cosa sarebbe di me?
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