Do what you wish, in time

FRANCESCA BONO - CRUMPLED CANVAS (WWNBB, 2024)

L’esordio solista di Francesca Bono respira e risplende, palpita con un’energia unica, intrecciando ballate opache, simmetrie motorik e delicati scenari dream-blues, tra inni solitari e sperimentazioni rock che rivelano ora esplosioni corali, ora sfumature più elusive e personali. 
“Do what you wish, in time / Do what you wish, it’s time” ripete Velvet Flickering Heart, la canzone che apre il primo album solista di Francesca Bono: è un’invocazione, un appello che riecheggia lungo tutta questa opera, intitolata Crumpled Canvas.
Al senso palpitante di un tempo e di un’occasione da cogliere segue la consapevolezza amara che “il passato è un frutto proibito”, ormai irraggiungibile. Il presente vive il disincanto di chi ricorda che “we were promised everything”, fino a quando l’imprevedibile accade: quei “plans never ment to be” si avverano in un incontro, e ogni cosa trova un senso nelle parole più semplici e disarmanti: “I just need to have you here / I want you so bad”. 
Il suono dell’album è specchio di tutte queste emozioni, sospeso tra desiderio e malinconia, attesa e abbandono, mescolando canzoni intime, spesso nate per chitarra e voce, con trame e atmosfere più profonde e scure, in cui loop e synth creano percorsi ipnotici, alle soglie del sogno, e sopra i quali la voce di Francesca Bono seduce con la consueta grazia.
Come racconta la stessa musicista, già fondatrice degli Ofeliadorme e reduce dall’importante debutto del duo Bono-Burattini, uscito nel 2023 per Maple Death Records, Crumpled Canvas è solo «uno dei miei possibili "esordi" da solista, nel senso che sto esplorando contemporaneamente più strade musicali», e anche questo elemento si aggiunge al senso di urgenza che attraversa le otto canzoni.

«Nel 2017, dopo qualche scambio di email, ho incontrato Mick Harvey (The Birthday Party / Nick Cave and the Bad Seeds / Crime and the City Solution) a un concerto di PJ Harvey a Torino. Conosceva e apprezzava già il lavoro degli Ofeliadorme, tanto che nel suo nuovo disco solista, uscito per Mute Records, ha inserito una cover di Alone With The Stars, traccia che apriva Secret Fires, l'ultimo album degli Ofelia. Nel frattempo, sono stati anni intensi: sono nati i miei due figli, il mondo ha attraversato il Covid, mio padre è morto all’improvviso, la mia band ha deciso di fermarsi. Io continuavo a scrivere e registrare in casa, senza un piano preciso ma sentendomi libera come non mi succedeva da tempo. Nel 2020 ho chiesto a Mick di ascoltare questi demo in apparenza "classici", ma in realtà inusuali (molti brani non hanno ritornello), in cui si insinua sempre un elemento imprevisto, diventando quella “tela stropicciata” da cui prende il titolo l’album. Mick è rimasto colpito, la prima parola che ha usato è stata “idiosyncratic”, e si è offerto di aiutarmi. Lavorare con lui e la band che ho radunato è stata un’esperienza straordinaria. L'album è quasi per intero suonato dal vivo, volevamo mantenesse un sapore "raw", di lavoro artigianale, non troppo pensato o rifinito».

Forse anche per questo, due versi di Fracture, la canzone al tempo stesso cullante e dolorosa che
chiude Crumpled Canvas, risuonano più forte, di un’autenticità che commuove: “I’ll come through /
Though it feels like forever”, ed è come se la voce di Francesca Bono cercasse di convincersi a
trovare la forza di afferrare il tempo e il desiderio che questa nuova musica finalmente apre e
conquista.



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