Concorso: Racconta il concerto di Stereo Total a chi non c'è andato



La live performance di Stereo Total si è tenuta giovedi 31 gennaio al Link.

Troppo tardi per parlarne ancora?

Certo il concorso è scaduto e il concerto passato da un po' ma l'Arte ha forse date di scadenza?



Pubblico di seguito le impressioni dei quattro vincitori

(pari il merito di non aver rispettato il regolamento nella sua parte dimensionale ma, del resto, si può forse vincolare gli entusiasmi entro rigidi margini?)



>> FLAVIA >> Getto immediatamente la spugna, non mi ci metto con quei giornalisti da strapazzo!!!

La sola cosa che posso dire è:

L'unico rimpianto della serata è che non ho comprato la maglietta rosa e/o gialla carinissima perchè per un attimo mi sono detta:

basta non hai più l'età per portare queste robbeeee!!!

Perche?????

Ecco l'unica cosa che cambierei della serata!!!!!





>> EBI >> Sbalordito, alla terza canzone mi volto verso il nume tutelare Arturo e come per chiedere conferma gli grido nell'orecchio:

RITORNOALLINFANZIARITORNOALLINFANZIARITORNOALLINFANZIAAAAA!!!! Lui annuisce e mi pare sorrida pure. Ancora un paio di pezzi, abbandono ogni scrupolo e mi dirigo verso Fabio, a un metro dal palco. Comincio a ballare insieme a lui e a tutte le ragazzine, cercando di imitare al meglio la versione del 1983 di mia sorella maggiore.

Le prime cose che riesco a farmi venire in mente sono: Serge Gainsburg più Giorgio Moroder più qualcosa di antiquariato giapponese alla Cornelius ma molto meno postmoderno. Niente citazioni qui, piuttosto il vero e proprio inabissarsi in un passato che a questo punto si fa pure fatica a riconoscere come tale, tanto lo si è riciclato appena aveva svoltato l'angolo.

Ma lascio perdere presto queste futili meditazioni e sudo, rido, salto, canto in coro la-la-la o all’occorrenza uho-ho: questo vogliono da me le canzoni di Stereo Total e questo noi chiediamo loro. Raccontateci ancora quanta adolescenza sappiamo, oggi, qui al Link di Bologna (se è ancora possibile).

I bis si susseguono e finalmente arriva anche il momento di L'amour a trois, un pezzo talmente divertente e riuscito che persino Francois Cactus può diventare una credibile maestra dell'erotismo. Irresistibile finale disco con tutte le ragazzine invitate a ballare sul palco, noi ce ne torniamo a casa felici, con una gran voglia di andare a cercare in soffitta quel vecchio Casio che ci avevano regalato da bambini.



>> FABIO >> Scusa se non ho risposto subito ma ho aspettato sperando che mi venisse l'ispirazione per raccontare in 10 righe l'evento.

Pur aspettando, l'ispirazione non mi è venuta probabilmente perchè sarei stato di parte a favore dei tedeschi così ho deciso di tirarmi fuori a malincuore da questo concorso.

L'unica cosa che mi viene da dire è che un concerto pur semplice come questo non ti fa rimpiangere le condizioni disastrose con cui ti presenti al lavoro il giorno successivo e rafforza la voglia di andare a vedere il prossimo.



>> ARTURO >> Lui sfiora i due metri, magliettina gialla e calzone a vita bassa pigia con energia ipercinetica i tasti di una piccolo campionatore. Lei ha un' aspetto da impiegata in pausa pranzo, elegante camicia bianca, vinilico giubottino blu ed occhialini, siede sul bordo di un tavolo sghembo di fronte ad una batteria minimale. Assieme sono Stereo Total, piccolo frullatore vintage che smembra, tritura e ricompone a modo suo quarant’anni di musica e cultura pop: Frank Sinatra, Vanessa Paradise, Salt’n’Pepa, canzoni presentate in buffo italiano da lei, sostenute da una base sonora tanto elementare quanto divertente, sconvolte dalla chitarra a scatola di lui. Un ora o giù di lì di vitaminico electroloungepunk, impossibile chiedere di più ad un anonimo giovedì notte di fine gennaio.





[ L'ordine di pubblicazione rispetta necessità compositive interne alla giuria stessa. Non me ne si voglia se tanto ho tardato.

Ma non è mai troppo tardi per prender posizioni a favore dei tedeschi, per riempirsi l'armadio di magliette rosa e/o gialle di gruppi tedeschi, con inclinazioni da frullatore vintage, se abbiamo avuto voglia di cantare in coro la-la-la o all’occorrenza uho-ho. ]



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