Chiacchiere sparse + Leonardo a Radiocittà




Magnifico. Giorni tre al termine della mia nullafacenza: suggeriva ebi, non studi non lavori non guardi la tivù, come diceva quello (anche dal camioncino degli studenti il giorno dello sciopero generale). Però sport, sì: corsetta ai giardini perno della giornata cui segue dolce doccetta (ora di pranzo). Cronachetta di decongestione post-laurea che pare non finire mai e poi mi perdo le vocali mentre scrivo ed è preoccupante. E però (2) cinema, sì: Tredici variazioni sul tema, non lasciatelo abbandonare le sale indisturbato e soprattutto non dimenticatelo (come succede sempre ai miei film preferiti per ogni stagione talmente lo fi che quasi non li senti, tipo quei due di Laurent Cantet e quell'altro canadese amico di Atom Egoyan che assomiglia al sito di Coupland D. che appunto mi sfugge, per ora. Don McKellar, ora), anche perchè qui a Bologna è ancora all'Odeon sala D, che è un po' come andare al cinema in crociera e poi tutti al tavolo verde.


Ieri serata memorabile (lo diciamo solo perchè abbiamo perduto la registrazione assieme al senno?) e itinerante negli angusti spazi della diretta, vino bianco leggermente frizzante in bicchierini da ouzo, tuttosommato leggendoci addosso (autoerotismo, mi pare abbia suggerito Leo, ad un certo punto, ma ormai il più era fatto) mentre Teddybears, Astrud Gilberto e David Byrne assorbivano, loro malgado, le nostre perle di letteratura polaroide. Aperitivo freestyle con l'istat, le coccinelle e Giordano Bruno assieme a Luis Bunuel in Campo dei Fiori, mentre desolato il nostro primo concorso resta ancora aperto.


Dopo abbiamo mangiato la pizza, mentre radiocittà diffondeva musica Glamorama.

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