wow, oggi Polaroid è "blog del giorno" su ...cool!
grazie régaz, se un giovedì sera passate per Bologna portate un po' di dischi e qualche birra e fate un salto in radio:-)
oppure ci vediamo a Padova sabato prosssimo.
Comunque il discorso è proprio quello: tenere insieme discorsi differenti (come polaroid alla radio, appunto).
Suppongo che avremo una quantità di contatti in più e forse dovrei mettere qualche post memorabile. Ma ho deciso che parlerò di qualcosa che mi è successo oggi (fa più blog, no?).
Io sono una persona superficiale, e mi dimentico spesso che amo i Diaframma. Da sempre, anche da prima che Glauco (a cui va la mia perenne gratitudine) mi regalasse un preziosissimo vinile dentro un sacchetto di un negozio di dischi piuttosto militante che ora non esiste più.
Ho dei ricordi di Siberia sulla vecchia Videomusic, gli scalmanati Diaframma che cantavano in italiano qualcosa che non sembrava italiano, era rock, e ci si spettinava ad ascoltarli.
Questa mattina ho cercato per tutta Bologna, in ogni cazzo di posto, ho trovato dappertutto soltanto gli stessi tre dischi:
la ristampa di "Tre volte lacrime" con bonus tracks, "Coraggio Da Vendere" del 1999 e "Il futuro sorride a quelli come noi" dell'anno scorso.
Incredibile, in un negozio gestito da due DJ sottocelebrità locali, resisteva sopra uno scaffale "Scenari Immaginari". L'ho comprato anche se non era quello che cercavo. Perché mi sembrava ammirevole che fosse riuscito a finire lì.
Perché Federico Fiumani è così sottovalutato? Perché c'è gente che fa dischi, firma contratti, ottiene credibilità e celebrità, e non sa fare nulla, non sa scrivere e far vivere un'idea di arte come è riuscito Fiumani?
Poi a casa, mentre il cielo dopo la pioggia faceva quasi primavera, questi versi di "Dammi tempo" mi sono sembrati una profezia allo specchio, la voce di qualcuno che ne ha passate e si è ritrovato ancora lì, con la chitarra al braccio, a sudare sopra un palco per quelli che sapevano ascoltarlo:
Sarà che io qui non sto al gioco
sarà che qui io rendo poco
sarà che gli uomini tendono a un misero scambio con me:
sarà che gli uomini sanno quello che toccherà a me
grazie régaz, se un giovedì sera passate per Bologna portate un po' di dischi e qualche birra e fate un salto in radio:-)
oppure ci vediamo a Padova sabato prosssimo.
Comunque il discorso è proprio quello: tenere insieme discorsi differenti (come polaroid alla radio, appunto).
Suppongo che avremo una quantità di contatti in più e forse dovrei mettere qualche post memorabile. Ma ho deciso che parlerò di qualcosa che mi è successo oggi (fa più blog, no?).
Io sono una persona superficiale, e mi dimentico spesso che amo i Diaframma. Da sempre, anche da prima che Glauco (a cui va la mia perenne gratitudine) mi regalasse un preziosissimo vinile dentro un sacchetto di un negozio di dischi piuttosto militante che ora non esiste più.
Ho dei ricordi di Siberia sulla vecchia Videomusic, gli scalmanati Diaframma che cantavano in italiano qualcosa che non sembrava italiano, era rock, e ci si spettinava ad ascoltarli.
Questa mattina ho cercato per tutta Bologna, in ogni cazzo di posto, ho trovato dappertutto soltanto gli stessi tre dischi:
la ristampa di "Tre volte lacrime" con bonus tracks, "Coraggio Da Vendere" del 1999 e "Il futuro sorride a quelli come noi" dell'anno scorso.
Incredibile, in un negozio gestito da due DJ sottocelebrità locali, resisteva sopra uno scaffale "Scenari Immaginari". L'ho comprato anche se non era quello che cercavo. Perché mi sembrava ammirevole che fosse riuscito a finire lì.
Perché Federico Fiumani è così sottovalutato? Perché c'è gente che fa dischi, firma contratti, ottiene credibilità e celebrità, e non sa fare nulla, non sa scrivere e far vivere un'idea di arte come è riuscito Fiumani?
Poi a casa, mentre il cielo dopo la pioggia faceva quasi primavera, questi versi di "Dammi tempo" mi sono sembrati una profezia allo specchio, la voce di qualcuno che ne ha passate e si è ritrovato ancora lì, con la chitarra al braccio, a sudare sopra un palco per quelli che sapevano ascoltarlo:
Sarà che io qui non sto al gioco
sarà che qui io rendo poco
sarà che gli uomini tendono a un misero scambio con me:
sarà che gli uomini sanno quello che toccherà a me
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