La luna sorgiallolimon: piccolo omaggio a Ward Kimball
Ok. Non scandalizzatevi, a me la Disney di quel periodo piaceva, erano gli anni tra il '40 e il '50, e Ward Kimball era tra i Nine Old Man che la resero celebre.
Ed è di Ward Kimball quella che per me rimane la miglior sequenza dell'Alice-Disney (1951).
Niente di sofisticato, s'intende, ma succede più o meno così: quel che a suo tempo era nonsense traslittera in disordine.
Lì, la rigorosa composizione disneyana, fatta di simmetrie ed infinita e rassicurante elasticità nella cadenza dei passi e nel vapore dei capelli, in certa misura si destruttura per accelerazione. Se non ne esce per nulla il discorso originale, la lettura si fa però bellicosa e spiazzante, preparata in crescendo con il buio sentiero nel bosco dei palmipedoni e l'incontro col deplorevole cheshire cat (ahimè, sempre di Kimball: il Morandini qui apprezza). Nella baraonda del Mad tea party: rumore di tazze e gran strabuzzare d'occhi, viene fuori l'Alice migliore, bagnato tutto lo zucchero nel tè, si fa arguta e smorfiosetta, qui e lì sospirante e lamentosa, lunatica e imbronciata.
Alice nel paese delle meraviglie è stato il primo film che ho videoregistrato ed è facile che la vigilia di natale lo possiate incontrare in tivu. Il Morandini disprezza, ma poi elargisce generoso due stelle e mezzo. Le immagini di Kimball e Tenniel, sono gentilemente concesse da Lenny.
Buon noncompleanno.
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