A proposito:

Non c'è conforto, sembra, nel mondo degli oggetti, e Clarissa teme che l'arte, anche la più grande [...] appartenga decisamente al mondo degli oggetti. Bompiani, appunto nella traduzione di cui sotto, p.22.

E la Virginia, dal canto suo:

[...] oppure se soltanto scorgiamo uno scolorito scarabocchio in quell'angolo e un macchia d'inchiostro in quell'altro e non vediamo nulla nella sua totalità; allora non possiamo contenere un sospiro di delusione e diciamo: un altro fallimento. Questo romanzo, chissà dove, è crollato su se stesso. da Una stanza tutta per sè, SE, p.83

A meno che tu non sia Tolstoj. Magra consolazione.

Ahimè, ahimè.

E l'immortalità dell'arte, Lolita mia?

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