Provo a prendermi
E anche se alla fine sono andato al cinema da solo, non mi sono sentito così solo, insieme alle favole di Spielberg, a Di Caprio che per la prima volta non ho trovato antipatico, a un grandissimo Walken (sempre più astratto), a un Tom Hanks di routine.
Prova a prendermi è una commedia dannatamente brillante con il finale tristissimo che non ti aspetti (macchina da presa che si allontana e scritte sovrimpresse per dirci cosa sono diventati i protagonisti dopo, come se essere arrivati a quel punto - "milioni di dollari" suona come una condanna - rappresentasse l'essenziale).
Giona A. Nazzaro sull'ultimo Rumore vede in questo in questo film una metafora della parabola cinematografica dello stesso Spielberg (sarebbe di un masochismo inquietante), ma per restare a livello entertainment ci si sazia ampiamente, e con un malloppo di ottime canzoni per un'ambientazione cocktail impeccabile.
E le poltrone del Capitol che si trasformano in capienti divanetti sono una pura figata anche se - preoccupante circolarità del discorso - si è da soli.
E anche se alla fine sono andato al cinema da solo, non mi sono sentito così solo, insieme alle favole di Spielberg, a Di Caprio che per la prima volta non ho trovato antipatico, a un grandissimo Walken (sempre più astratto), a un Tom Hanks di routine.
Prova a prendermi è una commedia dannatamente brillante con il finale tristissimo che non ti aspetti (macchina da presa che si allontana e scritte sovrimpresse per dirci cosa sono diventati i protagonisti dopo, come se essere arrivati a quel punto - "milioni di dollari" suona come una condanna - rappresentasse l'essenziale).
Giona A. Nazzaro sull'ultimo Rumore vede in questo in questo film una metafora della parabola cinematografica dello stesso Spielberg (sarebbe di un masochismo inquietante), ma per restare a livello entertainment ci si sazia ampiamente, e con un malloppo di ottime canzoni per un'ambientazione cocktail impeccabile.
E le poltrone del Capitol che si trasformano in capienti divanetti sono una pura figata anche se - preoccupante circolarità del discorso - si è da soli.
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