STARDUST PAVEMENT
Sotto la giacca nera Stephen Malkmus veste una camicia bianca, sbadatamente infilata a metà nei pantaloni neri. Tra giacca e camicia un pullover senza maniche rosso.
Il concerto parte veloce con Jenny and the Ess Dog, ed allinea equamente le canzoni che abbiamo ascoltato nel suo primo cd e quelle che ascolteremo in Pig Lib, nuovo disco in uscita a metà marzo. Malkmus è moderatamente allegro, disponibile e ciarliero. Alcune canzoni nuove sono molto noiose, prolisse e piene di assoli di chitarra.
Il locale dove ha suonato il primo concerto di presentazione del nuovo disco si chiama Bimbo’s 365, sta a San Francisco ed è splendido come tutto ciò che abita in questa città.
Le prime due recensioni di Pig Lib che mi sono capitate tra le mani (Uncut e Rumore) sono positive, io pur avendo da tempo a disposizione una copia promozionale del disco ho bizzarramente scelto di non ascoltarla prima del concerto, dunque per il rispetto che nutro nei confronti di tutto ciò che riguarda i Pavement mi riservo un giudizio futuro.
Però la sera di martedì 25 febbraio, a migliaia di chilometri da casa, Stephen Malkmus mi pare un milione di miglia lontano da me.
Scott Kannberg indossa un maglione girocollo di lana ed un paio di jeans. Lo incontriamo casualmente in un altro locale magnifico, il Great American Music Hall la sera in cui il rock’n’roll di Detroit ribalta il Noise Pop con i concerti di Kirby Grimps, Sermon, Von Bondies e Dirtbombs.
Ci saluta e chiacchiera amabilmente con noi, pare che il tributo ai Pavement uscito per Homesleep gli sia piaciuto parecchio.
Alle sei della sera dopo lo ritroviamo su una sedia imbucato in un angolo del Parkway a suonare da solo le canzoni dei suoi Preston School of Industry ed alcune cover, tra cui Golden Brown degli Stranglers.
E’ venerdì 28 febbraio e siamo sempre a migliaia di chilometri da casa ma Scott Kannberg è vicinissimo, come un amico che incontri tutti i fine settimana al bar del tuo locale preferito.
Sotto la giacca nera Stephen Malkmus veste una camicia bianca, sbadatamente infilata a metà nei pantaloni neri. Tra giacca e camicia un pullover senza maniche rosso.
Il concerto parte veloce con Jenny and the Ess Dog, ed allinea equamente le canzoni che abbiamo ascoltato nel suo primo cd e quelle che ascolteremo in Pig Lib, nuovo disco in uscita a metà marzo. Malkmus è moderatamente allegro, disponibile e ciarliero. Alcune canzoni nuove sono molto noiose, prolisse e piene di assoli di chitarra.
Il locale dove ha suonato il primo concerto di presentazione del nuovo disco si chiama Bimbo’s 365, sta a San Francisco ed è splendido come tutto ciò che abita in questa città.
Le prime due recensioni di Pig Lib che mi sono capitate tra le mani (Uncut e Rumore) sono positive, io pur avendo da tempo a disposizione una copia promozionale del disco ho bizzarramente scelto di non ascoltarla prima del concerto, dunque per il rispetto che nutro nei confronti di tutto ciò che riguarda i Pavement mi riservo un giudizio futuro.
Però la sera di martedì 25 febbraio, a migliaia di chilometri da casa, Stephen Malkmus mi pare un milione di miglia lontano da me.
Scott Kannberg indossa un maglione girocollo di lana ed un paio di jeans. Lo incontriamo casualmente in un altro locale magnifico, il Great American Music Hall la sera in cui il rock’n’roll di Detroit ribalta il Noise Pop con i concerti di Kirby Grimps, Sermon, Von Bondies e Dirtbombs.
Ci saluta e chiacchiera amabilmente con noi, pare che il tributo ai Pavement uscito per Homesleep gli sia piaciuto parecchio.
Alle sei della sera dopo lo ritroviamo su una sedia imbucato in un angolo del Parkway a suonare da solo le canzoni dei suoi Preston School of Industry ed alcune cover, tra cui Golden Brown degli Stranglers.
E’ venerdì 28 febbraio e siamo sempre a migliaia di chilometri da casa ma Scott Kannberg è vicinissimo, come un amico che incontri tutti i fine settimana al bar del tuo locale preferito.
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