Sembra proprio il sole...
Avere problemi d'udito è una grande dannazione per chi si considera amante della musica. Ma qui tocca rassegnarsi, l'evidenza è grande e dolorosa: forse non avevo sentito Mr. Dave Kulp e monsieur 101ism parlarne già l'autunno scorso? Non avevo ascoltato con la solita attenzione FFWD? Non avevo suonato gli strepitosi nastroni di Zazie in radio? Non avevo inteso il 9.2 di Pitchfork? Pare di no. Pare che io abbia padiglioni auricolari meno sensibili di un grezzo rullino di polaroid.
E così ho dovuto aspettare l'estate. Ho dovuto aspettare che questo fenomenale caldo mi portasse alle orecchie la dissetante luce di Looks just like the sun (un pezzo che si stenta a credere sia stato composto in un seminterrato nell'inverno canadese) per ritrovare il monumento che è "You forgot it in people" dei Broken Social Scene, collettivo che (ormai lo saprete già tutti) riunisce una quindicina di elementi della scena non propriamente più commerciale di Toronto (gente da Do Make Say Think, Treble Charger, A Silver Mt. Zion, Mascott, Metric, Stars) coagulati intorno a Kevin Drew e Brendan Canning.
Solitamente si dice che il progetto consiste nella sfida di mettere musicisti "d'avanguardia" a suonare semplici pezzi pop di quattro minuti. Non credo che la buona immagine regga però un intero ascolto in cuffia di "You forgot it in people": è così semplice quel sax che entra in un pezzo tirato alla J. Mascis come Almost crimes (radio kills remix)? è così pop quell'hand clapping sempre più impercettibile ma interminabile su Stars and sons? e a quale pubblico di teenager si rivolgono esattamente gli Anthems for a seventeen-year old girl?
C'è una ricchezza tale in questo disco che la musica sembra andarsene da tutte le parti. Ci sono momenti di completa saturazione (KC accidental), momenti dove il paesaggio si fa limpido (Pacific theme), e altri dove si controlla che nella playlist non si sia infilato un mp3 di qualche altra cartella (Late nineties bedroom rock for the missionaries).
"You forgot it in people" è un disco complicato, irresistibile e semplicemente (come dire?) bello. Grandissimo. Se lo capisco (seppur in ritardo) anche io, vuol proprio dire che un'opera d'arte. E ora basta: lasciatemi stendere in riva al mare ad ascoltare ancora una volta Looks just like the sun (ah, la finezza di amplificare le voci dei musicisti che si parlano tra un passaggio e l'altro: keep going, coming after this...)
thanx to Vanessa :-)
Avere problemi d'udito è una grande dannazione per chi si considera amante della musica. Ma qui tocca rassegnarsi, l'evidenza è grande e dolorosa: forse non avevo sentito Mr. Dave Kulp e monsieur 101ism parlarne già l'autunno scorso? Non avevo ascoltato con la solita attenzione FFWD? Non avevo suonato gli strepitosi nastroni di Zazie in radio? Non avevo inteso il 9.2 di Pitchfork? Pare di no. Pare che io abbia padiglioni auricolari meno sensibili di un grezzo rullino di polaroid.
E così ho dovuto aspettare l'estate. Ho dovuto aspettare che questo fenomenale caldo mi portasse alle orecchie la dissetante luce di Looks just like the sun (un pezzo che si stenta a credere sia stato composto in un seminterrato nell'inverno canadese) per ritrovare il monumento che è "You forgot it in people" dei Broken Social Scene, collettivo che (ormai lo saprete già tutti) riunisce una quindicina di elementi della scena non propriamente più commerciale di Toronto (gente da Do Make Say Think, Treble Charger, A Silver Mt. Zion, Mascott, Metric, Stars) coagulati intorno a Kevin Drew e Brendan Canning.
Solitamente si dice che il progetto consiste nella sfida di mettere musicisti "d'avanguardia" a suonare semplici pezzi pop di quattro minuti. Non credo che la buona immagine regga però un intero ascolto in cuffia di "You forgot it in people": è così semplice quel sax che entra in un pezzo tirato alla J. Mascis come Almost crimes (radio kills remix)? è così pop quell'hand clapping sempre più impercettibile ma interminabile su Stars and sons? e a quale pubblico di teenager si rivolgono esattamente gli Anthems for a seventeen-year old girl?
C'è una ricchezza tale in questo disco che la musica sembra andarsene da tutte le parti. Ci sono momenti di completa saturazione (KC accidental), momenti dove il paesaggio si fa limpido (Pacific theme), e altri dove si controlla che nella playlist non si sia infilato un mp3 di qualche altra cartella (Late nineties bedroom rock for the missionaries).
"You forgot it in people" è un disco complicato, irresistibile e semplicemente (come dire?) bello. Grandissimo. Se lo capisco (seppur in ritardo) anche io, vuol proprio dire che un'opera d'arte. E ora basta: lasciatemi stendere in riva al mare ad ascoltare ancora una volta Looks just like the sun (ah, la finezza di amplificare le voci dei musicisti che si parlano tra un passaggio e l'altro: keep going, coming after this...)
thanx to Vanessa :-)
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