Blog di servizio
«I blog di tiscali sono incriccati fino a mercoledì, ti va di inserire nel tuo blog il mio nuovo report da Londra? Un po' come hanno fatto gianluca neri e selvaggia lucarelli, solo che io ho le zinne più grosse di lei».
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nuova puntata delle avventure di Mr. Loser in terra D’albione.
Per tutto il giorno ho pensato a cosa scrivere nel blog riguardo la densa giornata londinese di oggi. Episodi accaduti, facce incontrate per strada. Invece no, la precedenza è affidata ad un nuovo terrificante programma che ho scoperto alla BBC. Anche stavolta come in precedenza con "EastEnders" non esiste migliore chiave di lettura dell'english lifestyle che parlare di tali apparizioni mediatiche. Così come per noi italiani è ottima prassi usare quale paradigma "Stranamore". Ora non so quale sia il titolo di questo programma ma consiste in questo: due persone (amici) decidono di ri-arredare una camera ciascuno delle loro rispettive case. La produzione ci mette i soldi e gli arredatori che però sono liberi di seguire i suggerimenti dei rispettivi proprietari o meno. La puntata che ho avuto il piacere di seguire si è conclusa con una camera ricostruita in stile chill-out e una seconda con un piglio leggermente piccante. Pareti e pavimento rosa e lingerie appesa alle pareti. Bene, quando la proprietaria della camera ha visto quanto era successo è scoppiata in un pianto dirotto. Lacrime perchè le hanno messo la moquet per terra. Ci sono solo due possibilità rispetto a questa reazione. O il pianto è stato concordato, il che ci conferma ancora una volta la dabbenagine di questi reality-show al sapore di Ikea, oppure lo shock è stato spontaneo. In questa seconda ipotesi possiamo solo provare pena per una persona che versa lacrime perchè le hanno cambiato il piumone della nonna con uno a fiori. La fake-sorpresa dell'altra partecipante davanti alla sua nuova camera meriterebbe altrettante parole d'approfondimento se solo non ricordasse sin troppo da vicino quelle facce di cemento che abbiamo il piacere di vedere ogni volta nel salotto di "C'è Posta Per Te".
Per chi era rimasto in attesa degli sviluppi di "EastEnders" eccovi serviti: la nasona sta partendo per l'India (speriamo scompaia per un centinaio di puntate, chissà se per la sua nappa paga un biglietto a parte), la chiattona ha una storia seria con il manager fallito (DEVE essere fallito: passa tutto il giorno nel pub a corteggiarla). La ex moglie di un tizio medita di ucciderlo per rapire (mi dicono per la seconda volta) la figlia che ha avuto da lui e che ora vive con una nuova compagna. La nonnina del barista (ve ne avevo parlato) è sempre più rincoglionita, un nuovo personaggio (sfuggitomi fino a questo momento) di origini indiane ha rimorchiato (e becciato) una tipa facendo finta di essere un cuoco. Facendo zapping ho anche incrociato una nuova soap completamente dedicata al pubblico indiano che, almeno dal trailer, sembra girata leggermente meglio. Spero di avere presto buone news al proposito.
Riguardo alla giornata di oggi. Non posso dire che sia iniziata sotto i migliori auspici. A causa di un'esplosione al sistema fognario il bus che mi doveva portare in centro ha cambiato percorso. Ovviamente io non sapevo della cosa ed assieme ad altri 50 volenterosi inglesi ho corso per un paio di fermate. Oltre a questo il conducente ha deciso che invece di finire la corsa ad Oxford Circus l'avrebbe terminata a Marble Arch. Nessun problema se non fosse che oggi era la mia prima giornata indacity e non avevo la minima idea di dove cazzo fossi. Una connazionale ugualmente inguaiata dall'improvvisa deviazione (perchè? percome?) mi ha dunque consigliato di procedere fino a Piccadilly. Così ho fatto correndo poi i 400 a tempo di record su Regent Street per arrivare puntuale alla prima lezione d'inglese ed evitare l'ennesima figura di merda da italiano mangiapasta a tradimento. A parte ciò tutto è andato davvero per il meglio. Ho percorso avanti e indietro Oxford Street pagando il mio dazio al turismo londinese più becero (che comprende anche giro per Carnaby Street, Soho, Piccadilly e Trocadero).
Dei miei acquisti discografici vi ho parlato nel precedente post, aggiungo che da Tower Records ho inserito nella borsa della spesa "Collaborations" di Amon Tobin. Sono incerto se prendere i The Rapture. Che dite? Io tutto sto funk nel disco non lo sento però posso anche buttarmi. Passeggiando per i sopracitati quartieri è successo anche che mi imbattessi casualmente nel quartier generale Tiscali a Londra. Mi avevano detto che era a Broadwick ma io pensavo fosse un quartiere e non un palazzo. Meglio così.
Il colloquio credo sia andato bene, se la cosa è confermata inizio a lavorare da venerdì. Non mi chiedete a cosa però, sembra sia una roba segretissima. Non scherzo!
Troppa fuffa nel post? Sono diventato improvvisamente autoreferenziale? That's my blog bro (pronunciato con l'accendo di Eminem). Le prossime puntate potrebbero essere dedicate al fenomeno giapponese a Londra o alla fenomenologia dei bus inglesi ma su questo sto ancora studiando e non mi pronuncio. Grazie per l'attenzione.
«I blog di tiscali sono incriccati fino a mercoledì, ti va di inserire nel tuo blog il mio nuovo report da Londra? Un po' come hanno fatto gianluca neri e selvaggia lucarelli, solo che io ho le zinne più grosse di lei».
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nuova puntata delle avventure di Mr. Loser in terra D’albione.
Per tutto il giorno ho pensato a cosa scrivere nel blog riguardo la densa giornata londinese di oggi. Episodi accaduti, facce incontrate per strada. Invece no, la precedenza è affidata ad un nuovo terrificante programma che ho scoperto alla BBC. Anche stavolta come in precedenza con "EastEnders" non esiste migliore chiave di lettura dell'english lifestyle che parlare di tali apparizioni mediatiche. Così come per noi italiani è ottima prassi usare quale paradigma "Stranamore". Ora non so quale sia il titolo di questo programma ma consiste in questo: due persone (amici) decidono di ri-arredare una camera ciascuno delle loro rispettive case. La produzione ci mette i soldi e gli arredatori che però sono liberi di seguire i suggerimenti dei rispettivi proprietari o meno. La puntata che ho avuto il piacere di seguire si è conclusa con una camera ricostruita in stile chill-out e una seconda con un piglio leggermente piccante. Pareti e pavimento rosa e lingerie appesa alle pareti. Bene, quando la proprietaria della camera ha visto quanto era successo è scoppiata in un pianto dirotto. Lacrime perchè le hanno messo la moquet per terra. Ci sono solo due possibilità rispetto a questa reazione. O il pianto è stato concordato, il che ci conferma ancora una volta la dabbenagine di questi reality-show al sapore di Ikea, oppure lo shock è stato spontaneo. In questa seconda ipotesi possiamo solo provare pena per una persona che versa lacrime perchè le hanno cambiato il piumone della nonna con uno a fiori. La fake-sorpresa dell'altra partecipante davanti alla sua nuova camera meriterebbe altrettante parole d'approfondimento se solo non ricordasse sin troppo da vicino quelle facce di cemento che abbiamo il piacere di vedere ogni volta nel salotto di "C'è Posta Per Te".
Per chi era rimasto in attesa degli sviluppi di "EastEnders" eccovi serviti: la nasona sta partendo per l'India (speriamo scompaia per un centinaio di puntate, chissà se per la sua nappa paga un biglietto a parte), la chiattona ha una storia seria con il manager fallito (DEVE essere fallito: passa tutto il giorno nel pub a corteggiarla). La ex moglie di un tizio medita di ucciderlo per rapire (mi dicono per la seconda volta) la figlia che ha avuto da lui e che ora vive con una nuova compagna. La nonnina del barista (ve ne avevo parlato) è sempre più rincoglionita, un nuovo personaggio (sfuggitomi fino a questo momento) di origini indiane ha rimorchiato (e becciato) una tipa facendo finta di essere un cuoco. Facendo zapping ho anche incrociato una nuova soap completamente dedicata al pubblico indiano che, almeno dal trailer, sembra girata leggermente meglio. Spero di avere presto buone news al proposito.
Riguardo alla giornata di oggi. Non posso dire che sia iniziata sotto i migliori auspici. A causa di un'esplosione al sistema fognario il bus che mi doveva portare in centro ha cambiato percorso. Ovviamente io non sapevo della cosa ed assieme ad altri 50 volenterosi inglesi ho corso per un paio di fermate. Oltre a questo il conducente ha deciso che invece di finire la corsa ad Oxford Circus l'avrebbe terminata a Marble Arch. Nessun problema se non fosse che oggi era la mia prima giornata indacity e non avevo la minima idea di dove cazzo fossi. Una connazionale ugualmente inguaiata dall'improvvisa deviazione (perchè? percome?) mi ha dunque consigliato di procedere fino a Piccadilly. Così ho fatto correndo poi i 400 a tempo di record su Regent Street per arrivare puntuale alla prima lezione d'inglese ed evitare l'ennesima figura di merda da italiano mangiapasta a tradimento. A parte ciò tutto è andato davvero per il meglio. Ho percorso avanti e indietro Oxford Street pagando il mio dazio al turismo londinese più becero (che comprende anche giro per Carnaby Street, Soho, Piccadilly e Trocadero).
Dei miei acquisti discografici vi ho parlato nel precedente post, aggiungo che da Tower Records ho inserito nella borsa della spesa "Collaborations" di Amon Tobin. Sono incerto se prendere i The Rapture. Che dite? Io tutto sto funk nel disco non lo sento però posso anche buttarmi. Passeggiando per i sopracitati quartieri è successo anche che mi imbattessi casualmente nel quartier generale Tiscali a Londra. Mi avevano detto che era a Broadwick ma io pensavo fosse un quartiere e non un palazzo. Meglio così.
Il colloquio credo sia andato bene, se la cosa è confermata inizio a lavorare da venerdì. Non mi chiedete a cosa però, sembra sia una roba segretissima. Non scherzo!
Troppa fuffa nel post? Sono diventato improvvisamente autoreferenziale? That's my blog bro (pronunciato con l'accendo di Eminem). Le prossime puntate potrebbero essere dedicate al fenomeno giapponese a Londra o alla fenomenologia dei bus inglesi ma su questo sto ancora studiando e non mi pronuncio. Grazie per l'attenzione.
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