Thank you for the music (1)
No, non si parla degli Abba (almeno, non ancora). Piuttosto, l'idea era quella di obbligarci a tre o quattro rubriche per tentare qualche parvenza di ordine (nonostante la puntata pilota di giovedì scorso abbia risentito di un filo di tensione e rinnovata timidezza).
Dato che la poetica di polaroid (o l'estetica, non ricordo più bene) è sempre stata decisamente in nice price, sotto questo titolo (e relativa sigla) rubato a Cornelius, metteremo la nostra Consumer's Guide da pochi spicci, quei dischi che a quel prezzo non si può proprio non comperare o, in certi casi, salvare.
Mentre mi chiedevo da dove cominciare, mi sono imbattuto in un libretto di qualche anno fa e già finito sui banchi dei remainders: Quando ero un Beatles di Giampiero Orselli (Theoria). E' la storia (piuttosto apologetica) di Pete Best, il batterista della formazione originale del quartetto di Liverpool, noto soprattutto per essere stato sostituito da Ringo Starr poco prima dell'incisione di Love me do (dove, tra l'altro, nemmeno Ringo suonava). Il libro, nonostante la scrittura “povera”, si legge d’un fiato e contiene una quantità di informazioni davvero notevole.
Quale inizio migliore per la rubrica, dunque, se non i Beatles? E The Early Tapes of the Beatles si possono considerare l’inizio dell’inizio. Intendiamoci: le Early Tapes non sono assolutmente il primo disco dei Beatles. Nel luglio del 1961 i giovanissimi John, Paul, George, Pete Best e Stuart Sutcliffe si trovarono a suonare come turnisti per Tony Sheridan sotto la produzione di Bert Kaempfert (l’autore di Strangers in the night).
Durante le due sessioni di registrazione incisero anche Ain't She Sweet con Lennon alla voce, e Cry for a shadow, uno strumentale surfeggiante scritto per divertimento da Lennon e George Harrison.
Il resto è rock'n'roll con forti debiti verso Elvis, ma il valore documentario dell'opera (che suona a tratti commovente, ad esempio negli urli sguaiati che John e Paul ogni tanto lanciano) dovrebbe essere evidente a ogni amante della musica.
The Early Tapes of the Beatles si trova a 5 euro in quella magnifica collana Spectrum che ha ristampato anche molti classici Motown.
No, non si parla degli Abba (almeno, non ancora). Piuttosto, l'idea era quella di obbligarci a tre o quattro rubriche per tentare qualche parvenza di ordine (nonostante la puntata pilota di giovedì scorso abbia risentito di un filo di tensione e rinnovata timidezza).
Dato che la poetica di polaroid (o l'estetica, non ricordo più bene) è sempre stata decisamente in nice price, sotto questo titolo (e relativa sigla) rubato a Cornelius, metteremo la nostra Consumer's Guide da pochi spicci, quei dischi che a quel prezzo non si può proprio non comperare o, in certi casi, salvare.
Mentre mi chiedevo da dove cominciare, mi sono imbattuto in un libretto di qualche anno fa e già finito sui banchi dei remainders: Quando ero un Beatles di Giampiero Orselli (Theoria). E' la storia (piuttosto apologetica) di Pete Best, il batterista della formazione originale del quartetto di Liverpool, noto soprattutto per essere stato sostituito da Ringo Starr poco prima dell'incisione di Love me do (dove, tra l'altro, nemmeno Ringo suonava). Il libro, nonostante la scrittura “povera”, si legge d’un fiato e contiene una quantità di informazioni davvero notevole.
Quale inizio migliore per la rubrica, dunque, se non i Beatles? E The Early Tapes of the Beatles si possono considerare l’inizio dell’inizio. Intendiamoci: le Early Tapes non sono assolutmente il primo disco dei Beatles. Nel luglio del 1961 i giovanissimi John, Paul, George, Pete Best e Stuart Sutcliffe si trovarono a suonare come turnisti per Tony Sheridan sotto la produzione di Bert Kaempfert (l’autore di Strangers in the night).
Durante le due sessioni di registrazione incisero anche Ain't She Sweet con Lennon alla voce, e Cry for a shadow, uno strumentale surfeggiante scritto per divertimento da Lennon e George Harrison.
Il resto è rock'n'roll con forti debiti verso Elvis, ma il valore documentario dell'opera (che suona a tratti commovente, ad esempio negli urli sguaiati che John e Paul ogni tanto lanciano) dovrebbe essere evidente a ogni amante della musica.
The Early Tapes of the Beatles si trova a 5 euro in quella magnifica collana Spectrum che ha ristampato anche molti classici Motown.
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