Musica per unicorni felici, alla moda, fissati con la Morte
Per una ipotetica Top Ten delle cose più cool del 2003 musicale, io suggerirei:
a) il made in Canada
b) scrivere musica a distanza.
The Unicorns (i nomi con il "the" invece erano molto 2002) soddisfanno entrambe le condizioni. Se aggiungiamo che tutte le recensioni descrivono invariabilmente la loro musica come “experimental lo-fi pop” (e questa non sarà da meno) si spiega l'8.9 regalato da Pitchfork al trio ora di base a Montreal.
A dire il vero, la loro bassa fedeltà sembra piuttosto "ricercata": tipo strumenti giocattolo su basi disco punk, o un synth preso pari pari dai... Boards of Canada (ma guarda). Ti viene da pensare che i ragazzi siano molto più snob di quanto uno possa temere già dalla scelta di un titolo come Who Will Cut Our Hair When We're Gone?, o a leggere le descrizioni dei loro live: performance improvvisate dentro autolavaggi, spettacoli di pupazzi, l’occasionale presenza di qualche homeless, risse sul palco e con il pubblico, il ruolo di gruppo spalla nel tour canadese di Hot Hot Heat.
La cosa che sembra divertire di più gli Unicorns è sbriciolare la forma della canzoni: giocare coi ritornelli più orecchiabili che vi vengano in mente, mettere un crescendo dopo l’altro e poi spegnere la luce, tirarla per le lunghe oppure scappare prima della fine del pezzo. Insomma, fare qualunque cosa pur di sorprenderci e divertirci e farci ballare e strapparci un sorriso. E ci riescono.
Per una ipotetica Top Ten delle cose più cool del 2003 musicale, io suggerirei:
a) il made in Canada
b) scrivere musica a distanza.
The Unicorns (i nomi con il "the" invece erano molto 2002) soddisfanno entrambe le condizioni. Se aggiungiamo che tutte le recensioni descrivono invariabilmente la loro musica come “experimental lo-fi pop” (e questa non sarà da meno) si spiega l'8.9 regalato da Pitchfork al trio ora di base a Montreal.
A dire il vero, la loro bassa fedeltà sembra piuttosto "ricercata": tipo strumenti giocattolo su basi disco punk, o un synth preso pari pari dai... Boards of Canada (ma guarda). Ti viene da pensare che i ragazzi siano molto più snob di quanto uno possa temere già dalla scelta di un titolo come Who Will Cut Our Hair When We're Gone?, o a leggere le descrizioni dei loro live: performance improvvisate dentro autolavaggi, spettacoli di pupazzi, l’occasionale presenza di qualche homeless, risse sul palco e con il pubblico, il ruolo di gruppo spalla nel tour canadese di Hot Hot Heat.
La cosa che sembra divertire di più gli Unicorns è sbriciolare la forma della canzoni: giocare coi ritornelli più orecchiabili che vi vengano in mente, mettere un crescendo dopo l’altro e poi spegnere la luce, tirarla per le lunghe oppure scappare prima della fine del pezzo. Insomma, fare qualunque cosa pur di sorprenderci e divertirci e farci ballare e strapparci un sorriso. E ci riescono.
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