She don't use jelly (vodka): cinque o sei brindisi per polaroid
Tutto era nato così, con dei disegni all'evidenziatore e c'era parso che la situazione kitchen potesse funzionare, anche se quello era un format nato destinato e deperire in fretta come quello di cui raccontava.
Noi, meno pifferai di hamelin di quell'andrea pezzi là lontano, avevamo il vantaggio dell'etere, e l'esperienza di anni di monitoraggio di gesti e di calici tra quelle fronde di ferro battuto che non ci è mai riuscito di raccontare.
Di raccontare dei vecchi tempi in cui si andava scoprendo i prodigi del negroni a stomaco vuoto e si indugiava su quelle sciarpe a maglia larga che le morose andavano intrecciando coi ferri, salvaguardia insistente di nuche già altrui, sabato prossimo.
I bei tempi in cui l'aperitivo ti faceva passare la fame, oltre che certi freddi nebbiosi e bui.
Già allora ci sembrava cent'anni, ora accipicchia, milioni e ci tocca confondere poesia e negroni (da veri alcolisti), non senza quella retorica nostalgica e scassaminchia, solo perchè sono cose finite da un'altra parte (in cui io ero di sicuro anna karina e ballavo con il kilt e i calzetti) o il male minore.
Tutto è cominciato che io mi facevo il viaggio di fare l'aperitivo con le citazioni e passai il pomeriggio nel tentativo di trovare il martini montgomery, in di là dal fiume e tra gli alberi, che (se non urlate allo scandalo mi fate un favore) è un libro soffocante, per via di quei tiamo tipo interiezione.
"Cameriere" disse il colonnello. Poi le chiese:"vuoi anche tu un Martini secco?" "Si" disse "volentieri" "Due Martini molto secchi" disse il colonnello. "Montgomery, quindici a uno" Il cameriere, che era stato nel deserto, sorrise e scomparve e il colonnello si rivolse a Renata "sei cara" disse "e anche molto bella e io ti amo"
Questa citazione si trova dappertutto in rete, seppi poi, anche in siti di cui vergognarsi con gli sfondi con l'immagine di un calice fluorescente in campo nero ripetuta enne volte.
Ma è stato il primo aperitivo per Polaroid, ed era tipo una tesi di laurea, avevamo anche visto un film di cui di nuovo mi vergogno e bevuto più martini di Dotty Parker per debellare la paura.
Poi ci furono le coccinelle, se per caso c'eravate anche voi quella sera che facemmo l'aperitivo sperimentale con le cose trovate con google a pagine avanzate, e scoprimmo che le coccinelle andavano estinguendosi triturate in cocciniglia disciolta in rossi liquori.
Fu divertente, credo, una sera che Leo traduceva i talking heads lì per lì.
E invece leggo ora (ma la notizia credo che sia del 2001): temo che il nostro Stefano Apuzzo abbia confuso le coccinelle con le cocciniglie. Le cocciniglie sono da sempre impiegate nella fabbricazione dell'alchermes, ma non hanno nulla a che fare con la coccinella dai sette punti
Poi ci fu lo spritz in generale quel noto aperitivo amatissimo nel nordest, terra in cui affonda le sue radici da più di cento anni, avendo trovato le sue roccaforti in città come Venezia, Padova e Trieste.
Si tratta di un composto corroborante a base di alcool, dalla funzione sociale aggregativa. Spritz e' il nome "scientifico", ma viene comunemente denominato Spriss o Spriz o, spesso, Sprisseto: il che dimostra l'amore della popolazione verso il Nostro, giunta a coniarne anche il vezzegiativo. La sua ricetta è avvolta da un'aura di mistero...o forse non è mai esistita!! Di certo è composto da vino bianco e acqua (o selz), ma per il resto ci si affida alla creatività del barista che lo prepara...o alla propria! Nella maggior parte dei casi le aggiunte alla "base" descritta sono quelle di quantità (...più o meno ingenti...) di Aperol, Cynar o Gin.. Cui seguivano le avvincenti immagini della spritzcam sugli studenti di psicologia a piazza delle erbe.
E una vodka jelly, che fu deusexmachina dalla parucchiera un giovedì in cui già di mattina progettavo la scusa melodrammatica all'esser senza aperitivo, materializzandosi tra le pagine di amica tra le splendide mani inguantate di una manista qualunque: Vodka Jelly is not hard to make, it's just a case of getting your quantities right! If you don't, it just won't set. Any jelly mix will do fine, strawberry and raspberry are obvious favourites. Any brand of Vodka will also do just fine.
Seguì poi la stagione delle ricette al litro come il punch faciaruli: ingredienti per 12 LITRI: 3 bottiglie di vodka naturalmente liscia, 3 bottiglie di vino bianco e 3 di vino rosso, 3 litri di succo d'ananas e 1 litro e mezzo di lemonsoda.
O ancora l'assenzio: mettete a macerare per un minimo di 12 ore, in 95 litri di alcol (85 per cento di gradazione), le seguenti piante essiccate: 2,5 kg di artemisia absinthium (assenzio maggiore o romano), 5 kg di anice e 5 kg di finocchio - altre fonti aggiungono issopo, succo di limone, angelica, anice stellato (che, all’epoca, contribuì alle fortune del mistrà marchigiano), dittamo (pianta erbacea aromatica della famiglia delle Rutacee), ginepro, noce moscata e veronica. Aggiungete 45 litri di acqua e distillate. Dal liquido ottenuto (circa 95 litri), prelevatene 40 litri, e aggiungete un altro chilogrammo di assenzio, un chilogrammo di issopo e 500 chilogrammi di succo di limone; scaldate a moderata temperatura, filtrate, e aggiungete i rimanenti 55 litri di distillato. I circa cento litri finali di assenzio saranno ricondotti a una gradazione alcolica di 75 per cento con un’ulteriore diluizione in acqua.
Per riformulare il tutto ancora in termini romantici è recente l'aperitivo alla rosa lady Penzance da bere al giardino della rosa antica con Aldo Rossi e Sofia Coppola, fatto di cinorrodi e alcool a 95° gradi: si lavano e puliscono i frutti della rosa togliendo i semi e i peli. Si mettono tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica. Una volta al giorno si scuote il vaso per almeno una settimana. Si lascia riposare per trenta giorni. Poi si filtra e si mette in bottiglia.
Ora, ora brindiamo.
Ora, ora spegni la luce perchè arriva la torta con le due candeline per Polaroid, che soffiando si resta al buio, e se ci pensi è una bella quinta per abbracciarsi, in generale, figùrati in radio.
Tutto era nato così, con dei disegni all'evidenziatore e c'era parso che la situazione kitchen potesse funzionare, anche se quello era un format nato destinato e deperire in fretta come quello di cui raccontava.
Noi, meno pifferai di hamelin di quell'andrea pezzi là lontano, avevamo il vantaggio dell'etere, e l'esperienza di anni di monitoraggio di gesti e di calici tra quelle fronde di ferro battuto che non ci è mai riuscito di raccontare.
Di raccontare dei vecchi tempi in cui si andava scoprendo i prodigi del negroni a stomaco vuoto e si indugiava su quelle sciarpe a maglia larga che le morose andavano intrecciando coi ferri, salvaguardia insistente di nuche già altrui, sabato prossimo.
I bei tempi in cui l'aperitivo ti faceva passare la fame, oltre che certi freddi nebbiosi e bui.
Già allora ci sembrava cent'anni, ora accipicchia, milioni e ci tocca confondere poesia e negroni (da veri alcolisti), non senza quella retorica nostalgica e scassaminchia, solo perchè sono cose finite da un'altra parte (in cui io ero di sicuro anna karina e ballavo con il kilt e i calzetti) o il male minore.
Tutto è cominciato che io mi facevo il viaggio di fare l'aperitivo con le citazioni e passai il pomeriggio nel tentativo di trovare il martini montgomery, in di là dal fiume e tra gli alberi, che (se non urlate allo scandalo mi fate un favore) è un libro soffocante, per via di quei tiamo tipo interiezione.
"Cameriere" disse il colonnello. Poi le chiese:"vuoi anche tu un Martini secco?" "Si" disse "volentieri" "Due Martini molto secchi" disse il colonnello. "Montgomery, quindici a uno" Il cameriere, che era stato nel deserto, sorrise e scomparve e il colonnello si rivolse a Renata "sei cara" disse "e anche molto bella e io ti amo"
Questa citazione si trova dappertutto in rete, seppi poi, anche in siti di cui vergognarsi con gli sfondi con l'immagine di un calice fluorescente in campo nero ripetuta enne volte.
Ma è stato il primo aperitivo per Polaroid, ed era tipo una tesi di laurea, avevamo anche visto un film di cui di nuovo mi vergogno e bevuto più martini di Dotty Parker per debellare la paura.
Poi ci furono le coccinelle, se per caso c'eravate anche voi quella sera che facemmo l'aperitivo sperimentale con le cose trovate con google a pagine avanzate, e scoprimmo che le coccinelle andavano estinguendosi triturate in cocciniglia disciolta in rossi liquori.
Fu divertente, credo, una sera che Leo traduceva i talking heads lì per lì.
E invece leggo ora (ma la notizia credo che sia del 2001): temo che il nostro Stefano Apuzzo abbia confuso le coccinelle con le cocciniglie. Le cocciniglie sono da sempre impiegate nella fabbricazione dell'alchermes, ma non hanno nulla a che fare con la coccinella dai sette punti
Poi ci fu lo spritz in generale quel noto aperitivo amatissimo nel nordest, terra in cui affonda le sue radici da più di cento anni, avendo trovato le sue roccaforti in città come Venezia, Padova e Trieste.
Si tratta di un composto corroborante a base di alcool, dalla funzione sociale aggregativa. Spritz e' il nome "scientifico", ma viene comunemente denominato Spriss o Spriz o, spesso, Sprisseto: il che dimostra l'amore della popolazione verso il Nostro, giunta a coniarne anche il vezzegiativo. La sua ricetta è avvolta da un'aura di mistero...o forse non è mai esistita!! Di certo è composto da vino bianco e acqua (o selz), ma per il resto ci si affida alla creatività del barista che lo prepara...o alla propria! Nella maggior parte dei casi le aggiunte alla "base" descritta sono quelle di quantità (...più o meno ingenti...) di Aperol, Cynar o Gin.. Cui seguivano le avvincenti immagini della spritzcam sugli studenti di psicologia a piazza delle erbe.
E una vodka jelly, che fu deusexmachina dalla parucchiera un giovedì in cui già di mattina progettavo la scusa melodrammatica all'esser senza aperitivo, materializzandosi tra le pagine di amica tra le splendide mani inguantate di una manista qualunque: Vodka Jelly is not hard to make, it's just a case of getting your quantities right! If you don't, it just won't set. Any jelly mix will do fine, strawberry and raspberry are obvious favourites. Any brand of Vodka will also do just fine.
Seguì poi la stagione delle ricette al litro come il punch faciaruli: ingredienti per 12 LITRI: 3 bottiglie di vodka naturalmente liscia, 3 bottiglie di vino bianco e 3 di vino rosso, 3 litri di succo d'ananas e 1 litro e mezzo di lemonsoda.
O ancora l'assenzio: mettete a macerare per un minimo di 12 ore, in 95 litri di alcol (85 per cento di gradazione), le seguenti piante essiccate: 2,5 kg di artemisia absinthium (assenzio maggiore o romano), 5 kg di anice e 5 kg di finocchio - altre fonti aggiungono issopo, succo di limone, angelica, anice stellato (che, all’epoca, contribuì alle fortune del mistrà marchigiano), dittamo (pianta erbacea aromatica della famiglia delle Rutacee), ginepro, noce moscata e veronica. Aggiungete 45 litri di acqua e distillate. Dal liquido ottenuto (circa 95 litri), prelevatene 40 litri, e aggiungete un altro chilogrammo di assenzio, un chilogrammo di issopo e 500 chilogrammi di succo di limone; scaldate a moderata temperatura, filtrate, e aggiungete i rimanenti 55 litri di distillato. I circa cento litri finali di assenzio saranno ricondotti a una gradazione alcolica di 75 per cento con un’ulteriore diluizione in acqua.
Per riformulare il tutto ancora in termini romantici è recente l'aperitivo alla rosa lady Penzance da bere al giardino della rosa antica con Aldo Rossi e Sofia Coppola, fatto di cinorrodi e alcool a 95° gradi: si lavano e puliscono i frutti della rosa togliendo i semi e i peli. Si mettono tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica. Una volta al giorno si scuote il vaso per almeno una settimana. Si lascia riposare per trenta giorni. Poi si filtra e si mette in bottiglia.
Ora, ora brindiamo.
Ora, ora spegni la luce perchè arriva la torta con le due candeline per Polaroid, che soffiando si resta al buio, e se ci pensi è una bella quinta per abbracciarsi, in generale, figùrati in radio.
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