L'albero di natale tradizionale non è indie



Mh, l’attuale dibattito sui blog (me l’ha letto Ebi al telefono), pare incentrarsi sull’attendibilità o meno delle playlist di fine anno compilate a fine novembre.

E mi verrebbe da dire, di solito ho da far cose più serie, invece mi tocca in sorte che non ho un cazzo da fare e così faccio la scaletta (e ne discuto pure, diomio), giusto perché c’ho una fotta incredibile che finisca questo confortevole e gradevolissimo duemilatre.

E poi a dicembre si ascolta Salomon Burke che canta Present for Christmas, si va trovare le amiche che fanno le commesse agli ipermercati anche la domenica, a vedere la rassegna delle scuole di danza che tua cugina balla lo Schiaccianoci, devi evitare che la tua famiglia si accoltelli a cena, devi trovarti un posto davvero indie dove suicidarti l’ultima notte dell’anno che in bagno al covo c’è già la lista, devi prepararti al fatto che la tua taglia ai saldi non ci arriverà mai.

E poi e che cazzo, a dicembre bisogna far l’albero di natale, no le playlist.

Per me in cima alla playlist degli alberi di Natale duemilatre c’è quello tradizionale, gli altri, tipo monocolore, con i limoni seccati, la pasta di sale, i biscotti al cioccolato, il polistirolo ricoperto di stoffa a forma di delfino, e qualsiasi altro meschino succedaneo della pallina di vetro colorato (ho detto vetro, no plastica), sono solo uno spreco inutile di energie, un complotto contro il Natale.

Ce ne deve essere uno molto rappresentativo in Fanny e Alexander, quando l'han dato in tivù io ero piccola (tipo che erano i primi anni ottanta) e il primo episodio non mi fu sottoposto a censura perchè c'erano le decorazioni natalizie, ma no lo ricordo, comunque (Alexander che vomita? boh).

E mentre fai l’albero di Natale non puoi ascoltare niente perché c’è Harry ti presento sally in tivù, oppure Tutti insieme appassionatamente che ti ricorda di nuovo che se non avessi studiato dalle suore adesso saresti diversa e avresti un blog antagonista anziché collaborare ad uno buonista.

Eppoi l’albero lo fai con i tuoi compagni di appartamento, e a Natale devi essere più buona, vuoi quindi infligger loro ancora una volta la pena e lo strazio della tua musica uscita alla fine del duemilatre?

Quella la rimandiamo a gennaio, e finisce nella playlist di novembre prossimo che sarà di sicuro un anno migliore per tutti. Molto meno indie vivaddio.





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