Quello che ho imparato la prima volta che ho fatto il dj
Ogni festa ha il proprio luogo.
I muri del Covo hanno quella forma lì, e le cose che ci stanno dentro le conosciamo.
A volte ci sono novità, sorprese e scarti inattesi. Ma ogni dettaglio finisce per diventare parte di quel corpo di fenomeni (per nulla accidentali) che vanno sotto il nome di "una serata al Covo".
A volte ti diverti, altre volte ti chiedi cosa ci fai ancora da quelle parti. Ma ormai potresti riconoscere una serata al Covo a occhi chiusi, come un intenditore di whiskey.
Così quando venerdì scorso, sull'onda dell'euforia, dopo ore di Smiths Pixies Pavement Cure Housemartins Strokes Hefner Jam Interpol eccetera eccetera eccetera, mi sono lasciato andare e ho infilato ABC dei Jackson 5, gli Specials e infine i Clash, e la pista si è svuotata come per incanto, non avrei dovuto sorprendermi.
Mi ricordavano altre feste, pensavo vi piacesse... hey, dove andate...
Ma i giradischi sono tondi e girano in avanti, proprio come gli orologi. Non bisogna dare nulla per scontato, né perdere la concentrazione (che non coincide con la sobrietà, come l'Uomo dell'Anno dimostra): cogliere l'attimo e capire al volo quanti bpm ha. Soprattuto alzare le testa e tenere d'occhio Fabio, la metà con gli occhiali di Glamorama, vero termometro delle danze.
Vorrei poter dire d'aver imparato qualcosa da questo fantastico venerdì, ma non ne sono sicuro: del resto, gli Outkast (thanx Airbag crew!) subito prima dei Postal Service erano stati presi con la giusta ironia. Ma poco importa, non voglio ragionarci più di tanto: certe serate riescono talmente bene che non riesci a rovinartele nemmeno con le peggiori figure, tutto qui.
Ci ha poi pensato Mr. Unhip a calare le braghe del tutto e a riportare l'ordine. E allora sono corso dall'altra parte del banco e ci siamo sudati tutti addosso agli altri (proprio così). Ricordo distintamente che sulla cover di Blister in the sun fatta dagli Wannadies ho gridato "tutti giù" come in Animal House. E le ragazze lo hanno fatto, per poi saltare quando la canzone ricomincia. Un sogno diventava realtà.
Certi momenti valgono più di mille playlist. Come cantare "Cause it feels like we’re always falling away" insieme a Spiral Stairs a fine serata, come vedere i tuoi amici sorridere quando riconoscono in meno di un decimo di secondo l'attacco di This Charming Man, o quando la gente si stacca dal bar se fai partire i Beat Happening e si butta in mezzo sollevando i bicchieri.
Certo, rimane il problema delle richieste: il tizio che a locale ancora vuoto, mentre io mi destreggiavo in una sequenza All Girl Summer Fun Band - Aislers Set - All Girl Summer Fun Band - Dealership, è venuto a chiedermi gli Stone Roses. O la simpatica ragazza che mi domandava in continuazione solo roba Dischord (chiaramente un'inviata di Seconda Visione con il compito di sabotare il mio arcaico set). E che dire della bellezza che verso le tre e mezza voleva a tutti i costi Downloading porn with Dave dei Moldy Peaches e io li avevo lasciati a casa? (diomio, perché?)
Un grazie a chi è passato (e magari veniva da lontano), a chi ho conosciuto per la prima volta e a chi ho rivisto volentieri, a chi ha consumato ancora un po' di più le vecchie mattonelle rosse, e a chi come l'IngegnIere si è fatta più di sei ore di Covo solo perché volevo fare finta di essere un dj.
Ogni festa ha il proprio luogo.
I muri del Covo hanno quella forma lì, e le cose che ci stanno dentro le conosciamo.
A volte ci sono novità, sorprese e scarti inattesi. Ma ogni dettaglio finisce per diventare parte di quel corpo di fenomeni (per nulla accidentali) che vanno sotto il nome di "una serata al Covo".
A volte ti diverti, altre volte ti chiedi cosa ci fai ancora da quelle parti. Ma ormai potresti riconoscere una serata al Covo a occhi chiusi, come un intenditore di whiskey.
Così quando venerdì scorso, sull'onda dell'euforia, dopo ore di Smiths Pixies Pavement Cure Housemartins Strokes Hefner Jam Interpol eccetera eccetera eccetera, mi sono lasciato andare e ho infilato ABC dei Jackson 5, gli Specials e infine i Clash, e la pista si è svuotata come per incanto, non avrei dovuto sorprendermi.
Mi ricordavano altre feste, pensavo vi piacesse... hey, dove andate...
Ma i giradischi sono tondi e girano in avanti, proprio come gli orologi. Non bisogna dare nulla per scontato, né perdere la concentrazione (che non coincide con la sobrietà, come l'Uomo dell'Anno dimostra): cogliere l'attimo e capire al volo quanti bpm ha. Soprattuto alzare le testa e tenere d'occhio Fabio, la metà con gli occhiali di Glamorama, vero termometro delle danze.
Vorrei poter dire d'aver imparato qualcosa da questo fantastico venerdì, ma non ne sono sicuro: del resto, gli Outkast (thanx Airbag crew!) subito prima dei Postal Service erano stati presi con la giusta ironia. Ma poco importa, non voglio ragionarci più di tanto: certe serate riescono talmente bene che non riesci a rovinartele nemmeno con le peggiori figure, tutto qui.
Ci ha poi pensato Mr. Unhip a calare le braghe del tutto e a riportare l'ordine. E allora sono corso dall'altra parte del banco e ci siamo sudati tutti addosso agli altri (proprio così). Ricordo distintamente che sulla cover di Blister in the sun fatta dagli Wannadies ho gridato "tutti giù" come in Animal House. E le ragazze lo hanno fatto, per poi saltare quando la canzone ricomincia. Un sogno diventava realtà.
Certi momenti valgono più di mille playlist. Come cantare "Cause it feels like we’re always falling away" insieme a Spiral Stairs a fine serata, come vedere i tuoi amici sorridere quando riconoscono in meno di un decimo di secondo l'attacco di This Charming Man, o quando la gente si stacca dal bar se fai partire i Beat Happening e si butta in mezzo sollevando i bicchieri.
Certo, rimane il problema delle richieste: il tizio che a locale ancora vuoto, mentre io mi destreggiavo in una sequenza All Girl Summer Fun Band - Aislers Set - All Girl Summer Fun Band - Dealership, è venuto a chiedermi gli Stone Roses. O la simpatica ragazza che mi domandava in continuazione solo roba Dischord (chiaramente un'inviata di Seconda Visione con il compito di sabotare il mio arcaico set). E che dire della bellezza che verso le tre e mezza voleva a tutti i costi Downloading porn with Dave dei Moldy Peaches e io li avevo lasciati a casa? (diomio, perché?)
Un grazie a chi è passato (e magari veniva da lontano), a chi ho conosciuto per la prima volta e a chi ho rivisto volentieri, a chi ha consumato ancora un po' di più le vecchie mattonelle rosse, e a chi come l'IngegnIere si è fatta più di sei ore di Covo solo perché volevo fare finta di essere un dj.
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