Polaroid lounge n°3

La rubrica dell’aperitivo de La Laura



Inserto mensile - gennaio 2004.

L’ambiente e gli attrezzi: il mobile bar




Premessa metodologica



Forse non tutti sanno che: il Re del Cocktail è Antonio Primiceri. E non Dale de Groff, come stavate pensando.

Antonio Primiceri, giornalista enogastronomico, sin dai lontani anni sessanta, è colui che ha visto nascere l’Associazione Italiana Sommelier e promosso molte manifestazioni enogastronomiche (sic).

Al mese di marzo 2002, data di pubblicazione del suo libro Cocktail aveva un curriculum vitae più corto del mio e forse il doppio degli anni.

Quest’uomo è il mio idolo.

Scrivo questo nella speranza che google sia così galeotto da portarlo fin qui.

E’ chiaro che, fatto lo sforzo di leggere sopra deciderà hic et nunc che sono la donna della sua vita e formulerà per me, via mail, una fantasiosa proposta di matrimonio, che celebreremo in primavera con gli amici del blog.

Quelli che sanno usare il mixer faranno gli aperitivi e metteranno i dischi e così ballando e bevendo passeremo insieme il nostro tempo.

In viaggio di nozze andremo a Cuba a nutrirci di sole sorseggiando Mojito e faremo la caccia allo squalo.

Poi, tornati a casa, vedremo nascere associazioni e promuoveremo manifestazioni.

Naturalmente, nella mia fervida immaginazione, il Primiceri assomiglia molto a Tom Cruise.

La sua scrittura è in bilico tra il Reverendo Dodgson, nonsense e fantasia psichedelica e Gianbattista Marino, coloratissimo e barocco.

Non so esattamente che musica ascolti Antonio, ma andrà bene qualsiasi cosa, credo, tranne i Franz Ferdinand (non ho nulla contro di loro ma ieri sera ho ascoltato il loro disco dieci volte di seguito e, ecco, per un po’ farei pausa).



Un aperitivo in casa con gli amici



La nostra casa avrà ovviamente un fornitissimo (da forniture) mobile bar.

Scrive infatti il Primiceri:



Per quanto concerne l’abitazione, invece, sebbene oggi chiunque possa permettersi un proprio “bar”, più o meno fornito, non è sempre realizzabile, soprattutto per i costi così elevati, un banco bar perfettamente attrezzato e funzionale. Tuttavia per chi non ha spazio, possono senz’altro venire in aiuto soluzioni da fantasia come per esempio, un vecchia culla, una stufa a legno, una botticella da vino meglio adattata con uno sportello nella pancia o anche completamente aperta, con le bottiglie in vista; allo scopo sono stati persino utilizzati dei mappamondi che si aprono a metà e che contengono tutto il necessario per un perfetto bar. (tratto da Cocktail, 2002)



Letto ciò e pensando con terrore alla culla piena di superalcolici ho cercato subito un mobile bar da inserire nella lista di nozze.

La mia veloce ricerca ha prodotto i seguenti risultati:



1. Il più diffuso è in stile (ornamento e delitto!), generalmente impiallacciato, finto mogano o finto noce o biedermeier.



2. Più raro il pezzo da collezione, si chiama Cipriani è di Mendini e soprattutto è da vent’anni che cercano di vendere i primi 10 pezzi prodotti.



3. E, incredibile, esiste anche il bar per la rianimazione, che produce ossigeno.

Sabotando i composti chimici, credo sia possibile sostituire l’alcool all’ossigeno, conservando gli aromi e soprattutto il banco bar di specchi con la scritta 02.



4. O ancora, il BarbaGufo un mobile bar in legno con due sportelli sul lato anteriore dove è pitturato un mix fantastico tra due rapaci notturni: un barbagianni e un gufo.



5. Ad ogni buon conto una stufa a legna andrà benissimo.

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