La primavera è pop
Ultimamente ritrovo i Television Personalities un po' dappertutto. Puro caso o segno dei corsi e ricorsi storici, e di noi che come sempre inconsapevoli ci capitiamo in mezzo?
Ad esempio, chi l'avrebbe detto che che proprio i TP erano il principale riferimento dichiarato dai Baskervilles?
Non so bene cosa rimanga della sgangherata (detto con tutto l'affetto) band di Dan Treacy dentro questo quartetto newyorkese, autore piuttosto di un indie-pop che, per cominciare a delimitare il campo a grandi linee, è più vicino alle sonorità di Belle & Sebastian.
Forse conta l'attitudine, come si dice in queste situazioni.
Però, sia quando si danno una mossa (come in Have You Seen The Ideal? o in The Pages Of Lisa, Bright And Dark), sia quando cedono alla malinconia (John Ryley), i Baskervilles azzeccano melodie che ti restano in testa con una facilità impressionante.
Per una recensione e un'intervista (entrambe molto appassionate) rimando al solito affidabile Indiepop.it.
Mi limito a suggerirvi di cercare almeno la contagiosa Day one, Amanda year: non sarà la canzone più rappresentativa di questo album (in generale più orientato verso i Sixties), ma suona così meravigliosamente 80 e invita così spudoratamente a battere le mani e ballare che basterebbe già da sola a fare da sfondo all'imminente primavera.
Ultimamente ritrovo i Television Personalities un po' dappertutto. Puro caso o segno dei corsi e ricorsi storici, e di noi che come sempre inconsapevoli ci capitiamo in mezzo?
Ad esempio, chi l'avrebbe detto che che proprio i TP erano il principale riferimento dichiarato dai Baskervilles?
Non so bene cosa rimanga della sgangherata (detto con tutto l'affetto) band di Dan Treacy dentro questo quartetto newyorkese, autore piuttosto di un indie-pop che, per cominciare a delimitare il campo a grandi linee, è più vicino alle sonorità di Belle & Sebastian.
Forse conta l'attitudine, come si dice in queste situazioni.
Però, sia quando si danno una mossa (come in Have You Seen The Ideal? o in The Pages Of Lisa, Bright And Dark), sia quando cedono alla malinconia (John Ryley), i Baskervilles azzeccano melodie che ti restano in testa con una facilità impressionante.
Per una recensione e un'intervista (entrambe molto appassionate) rimando al solito affidabile Indiepop.it.
Mi limito a suggerirvi di cercare almeno la contagiosa Day one, Amanda year: non sarà la canzone più rappresentativa di questo album (in generale più orientato verso i Sixties), ma suona così meravigliosamente 80 e invita così spudoratamente a battere le mani e ballare che basterebbe già da sola a fare da sfondo all'imminente primavera.
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