Against the time



Beh, ecco. Splende il sole su Bologna che aspetta soltanto di accogliere i ragazzi svedesi. O così pare, o così dicono i muri di via del Pratello, le vetrine dei negozi di dischi e delle trattorie dove si sta bene e ci piace andare. Così dice la radio e lo dice un sacco di volte.

Anche a Ferrara si narra che se ne parli. La gente dice: se ne mormora un po' in tutta italia. I blog sono addobbati da settimane dell'indintermittenza sentimentale in giga dimensioni: è un po' tipo il natale dell'indie-rock.

Anche chi, come me, si intimidì per le folli cifre e le traversie innumerevoli è costretto a cedere alle lusinghe dell'entusiasmo.

Oggi, a due giorni dal grande giorno, in ritardo su ogni stupore, quasi quasi mi commuovo, girovagando per la città e per la rete di fronte al gesto di tutti quelli che hanno partecipato.

Vado a stirare le lenzuola, a raccogliere i gatti, a comprare dei fiori. A fare dei muffin.

Che bello. Grazie a tutti perchè i Radio Dept. verranno qui.

Grazie a tutti perchè grazie a voi Enzo sopravvive e non si è ancora trasformato in un convertitore sek-eu-pound, in un operatore ryan air, in uno strumento musicale qualunque, in un telefono cellulare, in un generatore automatico di mail, in un comunicato stampa, in un furgone.

O così pare (anche se spesso mi parla in inglese).

Almeno fino a lunedì.

Dopo, mi ha confessato nel sonno, abbandona la musica per fare trekking in nuova zelanda.

Venite anche voi?



Commenti