La felicità è una rivista calda
Chi conosce la persona dietro il blog Inkiostro, si sarà stupito quanto me nel sentirlo addirittura urlare "rock'n'roll!!" per presentare una canzone alla radio. Il pezzo era Freakin'Out, energico singolo che porta la firma di Graham Coxon.
Così, preso dalla curiosità di vedere cosa mai avesse caricato a tal punto il buon Fabrizio, anche il sottoscritto si è procurato Happiness in magazine, il nuovo album dell'ex Blur, suoquarto quinto da solista e primo dopo l'espulsione dalla band inglese.
Piacevole sorpresa: come ogni anno, quando arriva il caldo e arrivano anche le chitarre, si sta bene, si sorride e non c'è più bisogno di pontificare su quanto ci sentiamo (ancora) pop, o chiedersi da che parte gira il tempo e se siamo mai usciti con la testa dagli anni Novanta.
Del resto è innegabile che pezzi come Bitterwseet bundle of misery, Hopeless friend o Don't be a stranger li ho già sentiti (mi pare fosse il primo anno che abbiamo fatto l'inter-rail), e che enumerate le influenze Beatles-Kinks ecc. non resta molto altro a cui aggrapparsi (se non, come nota Fabio De Luca, un certo senso di rivalsa nei confronti della sua ex band imbolsita).
Ma non mi fregate intellettuali, ha ragione Ink: rock'n'roll!, anche se è tutta leggerezza, e solo perché brit-pop! non suona forte uguale.
God it takes you so long just to think
You're ordinary and I ain't laughing
Your brain's so dead it's starting to stink
It's dreaming of your body, and full nights
tonight
Light yourself a cigarette fix yourself a drink
Dont be a stranger! dont be stranger!
Chi conosce la persona dietro il blog Inkiostro, si sarà stupito quanto me nel sentirlo addirittura urlare "rock'n'roll!!" per presentare una canzone alla radio. Il pezzo era Freakin'Out, energico singolo che porta la firma di Graham Coxon.
Così, preso dalla curiosità di vedere cosa mai avesse caricato a tal punto il buon Fabrizio, anche il sottoscritto si è procurato Happiness in magazine, il nuovo album dell'ex Blur, suo
Piacevole sorpresa: come ogni anno, quando arriva il caldo e arrivano anche le chitarre, si sta bene, si sorride e non c'è più bisogno di pontificare su quanto ci sentiamo (ancora) pop, o chiedersi da che parte gira il tempo e se siamo mai usciti con la testa dagli anni Novanta.
Del resto è innegabile che pezzi come Bitterwseet bundle of misery, Hopeless friend o Don't be a stranger li ho già sentiti (mi pare fosse il primo anno che abbiamo fatto l'inter-rail), e che enumerate le influenze Beatles-Kinks ecc. non resta molto altro a cui aggrapparsi (se non, come nota Fabio De Luca, un certo senso di rivalsa nei confronti della sua ex band imbolsita).
Ma non mi fregate intellettuali, ha ragione Ink: rock'n'roll!, anche se è tutta leggerezza, e solo perché brit-pop! non suona forte uguale.
God it takes you so long just to think
You're ordinary and I ain't laughing
Your brain's so dead it's starting to stink
It's dreaming of your body, and full nights
tonight
Light yourself a cigarette fix yourself a drink
Dont be a stranger! dont be stranger!
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