Pop goes the world
Me l'ero perso, ma sull'Observer di domenica Sean O'Hagan (già in membro di High Llamas e Stereolab) provava a tracciare la storia di cinquant'anni di musica pop in 50 tappe dalla "profonda valenza culturale": dal momento in cui un bianco ragazzo del Sud degli Stati Uniti si appropriava di tutta l'energia black del rock'n'roll cantando "That's All Right Mama", al giorno dell'ottobre 2003 in cui la Top Ten americana è stata per la prima volta interamente dominata da dieci cantanti di colore.
Come ogni lista, anche questa è discutibile, ma la simpatia di O'Hagan alleggerisce parecchio.
L'articolo sulla storia del pop mi ricorda che dobbiamo andare al più presto a Modena a vedere la mostra Pop Art UK: British Pop Art 1956-1972, retrospettiva sull'arte britannica degli anni Cinquanta/Settanta, in pratica la golden age del Pop.
Me l'ero perso, ma sull'Observer di domenica Sean O'Hagan (già in membro di High Llamas e Stereolab) provava a tracciare la storia di cinquant'anni di musica pop in 50 tappe dalla "profonda valenza culturale": dal momento in cui un bianco ragazzo del Sud degli Stati Uniti si appropriava di tutta l'energia black del rock'n'roll cantando "That's All Right Mama", al giorno dell'ottobre 2003 in cui la Top Ten americana è stata per la prima volta interamente dominata da dieci cantanti di colore.
Come ogni lista, anche questa è discutibile, ma la simpatia di O'Hagan alleggerisce parecchio.
L'articolo sulla storia del pop mi ricorda che dobbiamo andare al più presto a Modena a vedere la mostra Pop Art UK: British Pop Art 1956-1972, retrospettiva sull'arte britannica degli anni Cinquanta/Settanta, in pratica la golden age del Pop.
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