Ricordi di un cielo liquido
Questa sera continuerò a guardarmi indietro.
Nel cortile del pozzetto di Vicolo Bolognetti, qui a Bologna, proiettano Liquid Sky, film statunitense datato 1982, per la regia di Slava Tsukerman.
La trama, per quel che vale riassumerla, si può condensare così: una punk frigida ma desiderata da maschi e femmine diventa complice inconsapevole di alcuni minuscoli alieni che si nutrono della molecola sintetizzata dal cervello durante l'orgasmo.
Considerato all'epoca "the definitive New Wave Sci-Fi film", Liquid Sky è sì uno dei più bizzarri reperti della new wave prodotti nella Grande Mela, con alcune trovate brillanti e un perverso senso dell'umorismo, ma soprattutto mi pare decisamente interessante perché rappresenta bene quel generale atteggiamento "artsy" che spesso ritroviamo in molte produzioni musicali uscite da New York, allora come oggi.
Questa sera continuerò a guardarmi indietro.
Nel cortile del pozzetto di Vicolo Bolognetti, qui a Bologna, proiettano Liquid Sky, film statunitense datato 1982, per la regia di Slava Tsukerman.
La trama, per quel che vale riassumerla, si può condensare così: una punk frigida ma desiderata da maschi e femmine diventa complice inconsapevole di alcuni minuscoli alieni che si nutrono della molecola sintetizzata dal cervello durante l'orgasmo.
Considerato all'epoca "the definitive New Wave Sci-Fi film", Liquid Sky è sì uno dei più bizzarri reperti della new wave prodotti nella Grande Mela, con alcune trovate brillanti e un perverso senso dell'umorismo, ma soprattutto mi pare decisamente interessante perché rappresenta bene quel generale atteggiamento "artsy" che spesso ritroviamo in molte produzioni musicali uscite da New York, allora come oggi.
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