Design on sunday
Ho passeggiato per Malmö tutto il pomeriggio, i sobborghi urbanizzati negli anni settanta, dato che per via del Malmöfestivalen il centro e` un casino colossale. Volevo andare a visitare un cimitero extraurbano.
Ieri mattina, sembra cento anni fa, prendevamo il sole al bar di un altro festival, a un paio d'ore da qui, suonava qualcuno che poteva chiamarsi Eisenhower ed era tutto molto giallo, molto verde, molto twee.
Poi ho preso la macchina e sono andata alla Granhults Kyrka. Una chiesa di legno al centro in una radura molto verde e molto twee, distante da Emmaboda cinquanta chilometri di abeti longilinei conficcati in una pianura piattissima e il cielo era molto azzurro e molto twee.
Ripassavo, guidando quella strada dritta in maniera quasi disarmante, le mie canzoni preferite di Jens Lekman.
In sostanza andavo in gita alla chiesetta di legno tutta dipinta, con la vecchina svedese che suona l´organo e la bambina molto bionda, molto catalogo ikea, che deve fare la prima comunione e la mamma distribuisce dolcetti alla cannella, per sublimare l´attesa per i fatti miei.
Poi hanno provato a suonare anche i Radio Dept., ma, a dire il vero non ho capito se c`hanno provato, perche` ero cosi` in imbarazzo che sono andata a fare pipi` e quando sono tornata avevano gia` smontato tutto e si erano nascosti da qualche parte a bere spumante belga.
E poi ha suonato anche Jens Lekman. Eravamo tutti fitti fitti sotto il palco. E c´era questa coppia di ragazzini, lui era sailor moon, lei tipo new romantic completamente sbronza, a suggerirci il testo di Black cab.
Higher power, che avevo ascoltato per una decina di volte in un ostello gestito da qualche fanatico cattolico in una radura molto verde e molto twee tra Stoccolma e Rättvik, dove c´erano milioni di zanzare e abbiamo giocato al minigolf, era solo un po` piu` sporca che su disco, un po` piu` legata.
Dopo ci siamo tutti persi. Chiunque ti inchiodava per dire cose a caso.
Anche noi ci abbiamo provato con Jens. Ma forse avevamo bevuto un po` troppo.
E lui era davvero un po` troppo bello, un po` troppo con gli occhi azzurri, un po` troppo vagamente arrogante. Le bambine svedesi, intanto facevano la coda per chiedergli la mano.
Adesso, qui a Malmö credo stiano per suonare i Soulwax in qualche tenda per la citta`. Dopo, alle dieci ci sono gli LCD Soundsystem in piazza.
Ho passeggiato per Malmö tutto il pomeriggio, i sobborghi urbanizzati negli anni settanta, dato che per via del Malmöfestivalen il centro e` un casino colossale. Volevo andare a visitare un cimitero extraurbano.
Ieri mattina, sembra cento anni fa, prendevamo il sole al bar di un altro festival, a un paio d'ore da qui, suonava qualcuno che poteva chiamarsi Eisenhower ed era tutto molto giallo, molto verde, molto twee.
Poi ho preso la macchina e sono andata alla Granhults Kyrka. Una chiesa di legno al centro in una radura molto verde e molto twee, distante da Emmaboda cinquanta chilometri di abeti longilinei conficcati in una pianura piattissima e il cielo era molto azzurro e molto twee.
Ripassavo, guidando quella strada dritta in maniera quasi disarmante, le mie canzoni preferite di Jens Lekman.
In sostanza andavo in gita alla chiesetta di legno tutta dipinta, con la vecchina svedese che suona l´organo e la bambina molto bionda, molto catalogo ikea, che deve fare la prima comunione e la mamma distribuisce dolcetti alla cannella, per sublimare l´attesa per i fatti miei.
Poi hanno provato a suonare anche i Radio Dept., ma, a dire il vero non ho capito se c`hanno provato, perche` ero cosi` in imbarazzo che sono andata a fare pipi` e quando sono tornata avevano gia` smontato tutto e si erano nascosti da qualche parte a bere spumante belga.
E poi ha suonato anche Jens Lekman. Eravamo tutti fitti fitti sotto il palco. E c´era questa coppia di ragazzini, lui era sailor moon, lei tipo new romantic completamente sbronza, a suggerirci il testo di Black cab.
Higher power, che avevo ascoltato per una decina di volte in un ostello gestito da qualche fanatico cattolico in una radura molto verde e molto twee tra Stoccolma e Rättvik, dove c´erano milioni di zanzare e abbiamo giocato al minigolf, era solo un po` piu` sporca che su disco, un po` piu` legata.
Dopo ci siamo tutti persi. Chiunque ti inchiodava per dire cose a caso.
Anche noi ci abbiamo provato con Jens. Ma forse avevamo bevuto un po` troppo.
E lui era davvero un po` troppo bello, un po` troppo con gli occhi azzurri, un po` troppo vagamente arrogante. Le bambine svedesi, intanto facevano la coda per chiedergli la mano.
Adesso, qui a Malmö credo stiano per suonare i Soulwax in qualche tenda per la citta`. Dopo, alle dieci ci sono gli LCD Soundsystem in piazza.
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