Music is my boyfriend

Un disco per l'estate



"guitars make me happy / drumbeats make us all free"



Come una scritta a bic blu sul post-it giallo alla porta del "torno subito", vi lascio questo meraviglioso verso degli Hidden Cameras appeso qui prima di partire per le vacanze.

Mi sarebbe dvvero dispiaciuto chiudere, lasciare passare l'estate e il suo tempo sospeso e perfetto, senza avervi esortato a procurarvi questo disco, Missisauga Goddamm, che racchiude le stesse qualità.



Il seguito di quel The smell of our own, che ci aveva folgorato lo scorso anno, ne recupera in pieno lo spettro sonoro (grazie al cielo) e continua senza riguardi a raccontare storie di festosa e ingorda omosessualità e problemi di educazione religiosa con un brillante piglio politico.

Ma è qualcosa d'altro che mi fa venire la pella d'oca ogni volta che ascolto queste semplici e classiche melodie: quello che sento è una musica che nasce dal corpo con una gioia che non ho mai conosciuto, strepitosa, alla quale non resisto, una gioia così incontenibile e trascinante che perfino un rispettabile signore di mezza età (quale immagino sia) come Alistair Fitchet si lascia andare alla danza più libera.



E così due parole semplice come "happy" e "free" in quel verso di Music is my boyfriend due parole pop irrimediabilmente sfinite, all'improvviso qui, nella voce appassionata di Joel Gibb, diventano chiare e vere, precise nel loro indicare con consapevolezza quello che siamo in quella canzone e nella danza e, per quanto mi riguarda, nell'estate.

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