L'Accademia della Polaroid



Ok, io non scrivo mai. E quindi dovrei avere il pudore di tenere un atteggiamento quantomeno deferente, se non ossequioso nei confronti di chi scrive e legge su internet. Ecco: questo dovrei fare.

E invece, è un po' che ci penso, e quindi.

Oggi ho mangiato una piadina davanti al pici perché non leggo mai internet e allora ho magiato questa piadina davvero gustosa con il prosciutto cotto. Ora, su molti siti internet e weblog ci sono scritte cose dannatamente belle e interessanti. Gli autori di internet rivelano possedere personalità multiple e soprattutto molto più tempo di quanto concesso al personaggio comune, banale utente passivo di internet. Fanno cose, sanno cose e soprattuto: riflettono sulle cose. Mangiavo la mia piadina e pensavo: caspita! E poi: è gratis! E poi: resisti alla tentazione di comprare tutto quello che vedi! (Io ad esempio adesso vorrei comprare blogger, oppure un programma di gestione automatica di blog e un'altra piadina). Dicevo, belle cose ma, purtroppo, la scrittura di internet è figlia delle correzioni automatiche di Word e della scrittura automatica del cellulare t9. Anche io uso Word (se proprio non posso evitare) e anche io userei il t9 se solo mi ricordassi dove ho messo il carica batteria, infatti anche io scrivo milioni di stupidaggini. Questo è analfabetismo di ritorno. E' un problema? Ovviamente no. Non è che parlar male significhi pensar male, sarei un dinosauro a a pensarlo, un brutto dinosauro obsoleto con la pelle piena di terribili squame (solo immaginarlo mi fa davvero orrore!), ma, dicevo, dalla base: su qui quo qua l'accento non va, nemmeno su su e su so. Nemmeno su po', che invece ha l'apostrofo che è la lacrima di poco essendogli cascata per terra la coda, appunto co. Ortodossia del fine settimana, poi, da domani sbaglierò tutto di nuovo. Ma nel frattempo, ecco, ho fissato le idee.

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