Take it easy

Fuori c'è sempre questa eterna estate straziante. Il cielo è così noiosamente chiaro e l'aria è secca e tutto è così nitido e immoto che può infastidirti il tuo respiro. E la città è ugly e possono passare ore senza che nessuno entri nel tuo campo visivo bicromo. E poi dal niente appaiono questi ragazzini, downpours of sweat, e lentiggini, dico, come gli elfi dopo che hai fatto indigestione di amanite muscarie, anni luce far away da te, inutile pallida creatura di città priva di immaginazione. Questi non sono veri, sono tipo abitanti del mare, capitolo uno del dizionario illustrato della nuova mitologia marina della Vecchia Zelanda. Mio Dio. Potrei stare ore solo a guardarli inguainarsi nelle loro wetsuits pieni di sabbia e guardarli avere un sacco fun fuori nell'acqua, scalzi nei supermercati con il bottiglione da tre litri di latte nel ghiaccio dell'aria condizionata. Each feature improved, each movement refined. Alla fine e come spesso accade mi sto sbagliando, ma ascoltare Digital ash in digital urn sull'oceano è lo stesso che buttare altro tempo sui prodigi dell'adolescenza, la fronte e i piedi out of sync, e sto prendendo scorciatoie. Le enormi finestre sull'acqua delle ville di Cottesloe beach, qualcosa lasciato scritto accanto a letto e non ci sento troppo bene per via del disturbo nel suono che viene da un'altra parte, da un'altra costa, sull'altro lato, in oriente.

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