In case we die,
play it at The cemetery
Il post di sotto (sopra?) è un po' per farvi capire come sto messa con l'inglese. Un dramma totale. Il fatto è che non è uno scherzo. La gente in Australia parla australiano. E io francamente non capisco niente. Dico, proprio niente, ogni tanto credo di andare a bere un caffè e mi ritrovo a fare una mezza maratona lungo il fiume. Ci si fa l'abitudine dopo un po'. Dico, ti rassegni e basta. E, in case you die, il meglio che puoi fare è un bel sorriso di gratitudine a chi sta per seppellirti in the cemetery.
The cemetery, come dicevo, dopo tre pinte di birra in un pub fumoso, lungo il fiume appunto, pieno di tavoli da biliardo, e di gente che parla la sua lingua con grande disinvoltura e senza rispetto per me che non la capisco, è la mia preferita del secondo album "In case we die" di Architecture in Helsinki. Anche io abito vicino a un cimitero, enorme enorme, e anche io posso scomparire in un roundabout (anche se non so bene come si fa un roundabout, nonostante abbia studiato la danza classica) in direzione della costa. Gli Architecture in Helsinki, oltre a confermare con il loro nome la mia teoria sulla Scandinavia (anche The Bank Holidays del resto, leggete qui), mi ricordano il Canada, di base per gli Hidden Cameras, anche se non ci sono mai stata in Canada e maybe I might, ma è da un po' che cerco di capire perchè tutti i ragazzi carini che conosco hanno fidanzate che fanno snowboard in Canada, e i desktop sono pieni di queste canadesi pallide in mezzo a montagne di neve. The most i have to say isn't really that revealing at all. E mettendola così è anche meglio che non parli in australiano (at all).
Ma il meglio che posso fare invece è andare domani al Dada, in città, a vedere se è rimasta una delle cinquecento copie numerate del disco. Anche se il Dada non è il mio negozio di dischi preferito a Perth (il 78 è meglio). E in caso non lo trovi, toccherà andare a Melbourne. Dove il peggio che mi può capitare è incontrare Tali White (con sua moglie). Sempre che siano tornati salvi dal tour negli US.
play it at The cemetery
Il post di sotto (sopra?) è un po' per farvi capire come sto messa con l'inglese. Un dramma totale. Il fatto è che non è uno scherzo. La gente in Australia parla australiano. E io francamente non capisco niente. Dico, proprio niente, ogni tanto credo di andare a bere un caffè e mi ritrovo a fare una mezza maratona lungo il fiume. Ci si fa l'abitudine dopo un po'. Dico, ti rassegni e basta. E, in case you die, il meglio che puoi fare è un bel sorriso di gratitudine a chi sta per seppellirti in the cemetery.
The cemetery, come dicevo, dopo tre pinte di birra in un pub fumoso, lungo il fiume appunto, pieno di tavoli da biliardo, e di gente che parla la sua lingua con grande disinvoltura e senza rispetto per me che non la capisco, è la mia preferita del secondo album "In case we die" di Architecture in Helsinki. Anche io abito vicino a un cimitero, enorme enorme, e anche io posso scomparire in un roundabout (anche se non so bene come si fa un roundabout, nonostante abbia studiato la danza classica) in direzione della costa. Gli Architecture in Helsinki, oltre a confermare con il loro nome la mia teoria sulla Scandinavia (anche The Bank Holidays del resto, leggete qui), mi ricordano il Canada, di base per gli Hidden Cameras, anche se non ci sono mai stata in Canada e maybe I might, ma è da un po' che cerco di capire perchè tutti i ragazzi carini che conosco hanno fidanzate che fanno snowboard in Canada, e i desktop sono pieni di queste canadesi pallide in mezzo a montagne di neve. The most i have to say isn't really that revealing at all. E mettendola così è anche meglio che non parli in australiano (at all).
Ma il meglio che posso fare invece è andare domani al Dada, in città, a vedere se è rimasta una delle cinquecento copie numerate del disco. Anche se il Dada non è il mio negozio di dischi preferito a Perth (il 78 è meglio). E in caso non lo trovi, toccherà andare a Melbourne. Dove il peggio che mi può capitare è incontrare Tali White (con sua moglie). Sempre che siano tornati salvi dal tour negli US.
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