Ubiquità t'avessi preso prima (1)
Questa sera e domani due uomini non più giovani imbracceranno una chitarra e saliranno sopra un palco per cantare canzoni. Due appuntamenti molto intertessanti per ascoltare musica che non va sulle copertine, ma che ci racconta qualcosa degli anni che abbiamo passato ad ascoltarla.
Si comincia questa sera, alla rassegna Murato, dove è di scena Tom Hingley, storico frontman dei britannici Inspiral Carpets, band che assieme a Stone Roses e Happy Mondays fece parte della scena "Madchester" a cavallo tra Ottanta e Novanta. Hingley proporrà le canzoni degli Inspirals e brani tratti dai suoi due dischi solisti nonché dal repertorio dei Lovers (altro suo gruppo, formato insieme a due membri della prima formazione dei Fall).
Mr. unhip, che organizza tutto come al solito, segnala la "possibilità per chiunque lo desiderasse di aiutare Tom a caricare/scaricare strumenti, col risultato di sentirsi Noel Gallagher, che come è noto era il roadie degli Inspiral Carpets".
Appuntamento al Club74 in Via della Grada 10, apertura alle 21 circa. Prima e dopo il concerto il sottoscritto metterà un po' di dischi.
Domani sera, invece, al Covo di Viale Zagabria 1, arriva Mike Watt, membro di Minutemen e fIREHOSE, per presentare il suo ultimo lavoro The secondman's middle stand.
La sua biografia sulla All Music Guide, che di rado si lascia andare a questi trasporti, comincia così: «Bassist Mike Watt was the living embodiment of the punk rock spirit. As a founding member of the highly influential Minutemen, he created one of the most important bodies of work in the American underground canon, delivering adventurous, fiercely polemical music informed by such disparate traditions as funk, folk, and free jazz. Although his subsequent material - most notably his records with the trio fIREHOSE, as well as his latter-day solo efforts - lacked the sheer impact of his earliest outings, Watt remained true to the D.I.Y. ethos that originally inspired him, emerging as one of the most highly respected figures in contemporary music».
Ricordo anche che questa sera all'Estragon si recupera la data di Blonde Redhead saltata qualche giorno fa. Il resto di questa settimana è abbastanza fitto di appuntamenti, ne riparliamo domani.
Questa sera e domani due uomini non più giovani imbracceranno una chitarra e saliranno sopra un palco per cantare canzoni. Due appuntamenti molto intertessanti per ascoltare musica che non va sulle copertine, ma che ci racconta qualcosa degli anni che abbiamo passato ad ascoltarla.
Si comincia questa sera, alla rassegna Murato, dove è di scena Tom Hingley, storico frontman dei britannici Inspiral Carpets, band che assieme a Stone Roses e Happy Mondays fece parte della scena "Madchester" a cavallo tra Ottanta e Novanta. Hingley proporrà le canzoni degli Inspirals e brani tratti dai suoi due dischi solisti nonché dal repertorio dei Lovers (altro suo gruppo, formato insieme a due membri della prima formazione dei Fall).
Mr. unhip, che organizza tutto come al solito, segnala la "possibilità per chiunque lo desiderasse di aiutare Tom a caricare/scaricare strumenti, col risultato di sentirsi Noel Gallagher, che come è noto era il roadie degli Inspiral Carpets".
Appuntamento al Club74 in Via della Grada 10, apertura alle 21 circa. Prima e dopo il concerto il sottoscritto metterà un po' di dischi.
Domani sera, invece, al Covo di Viale Zagabria 1, arriva Mike Watt, membro di Minutemen e fIREHOSE, per presentare il suo ultimo lavoro The secondman's middle stand.
La sua biografia sulla All Music Guide, che di rado si lascia andare a questi trasporti, comincia così: «Bassist Mike Watt was the living embodiment of the punk rock spirit. As a founding member of the highly influential Minutemen, he created one of the most important bodies of work in the American underground canon, delivering adventurous, fiercely polemical music informed by such disparate traditions as funk, folk, and free jazz. Although his subsequent material - most notably his records with the trio fIREHOSE, as well as his latter-day solo efforts - lacked the sheer impact of his earliest outings, Watt remained true to the D.I.Y. ethos that originally inspired him, emerging as one of the most highly respected figures in contemporary music».
Ricordo anche che questa sera all'Estragon si recupera la data di Blonde Redhead saltata qualche giorno fa. Il resto di questa settimana è abbastanza fitto di appuntamenti, ne riparliamo domani.
Commenti
Posta un commento