Gimme fiction
- Oddio che bello che mi hai telefonato!
- Ma perché? Dove sei?
- Perché nessuno telefona più. Sono in macchina.
- Come nessuno ti telefona.
- Ti mandano tutti dei messaggi. E pensano che basti. Si sta vicini coi messaggi, secondo te?
- Non so, ma cos'è sta musica, a sto volume?
- Gli Spoon. L'ultimo. Comunque grazie che tu invece hai telefonato.
- Perché?
- Perché ne ho bisogno adesso. Con questa musica e a questo volume. Vorrei abbracciare qualcuno, davvero.
- Ma dove sei?
- Sto andando verso Bologna, ma facendo la strada che passa per Poggetto, arriva a Primo Maggio e poi lì imbocca la via del Trebbo. Praticamente, solo sentieri di campagna. Ci passo appena con la macchina e non c'è nessuno, solo il profumo verde dei frutteti e dei fienili. Non so se puoi capire.
- Sì sì, ti sento bene infatti.
- C'è il sole bassissimo sulla destra, è tutto arancione e azzurro, a righe, e c'è questa cosa che mi sorprende ogni volta.
- Cosa?
- No, i campi di granoturco sulla sinistra.
- Allora?
- Mi stupisce come adesso le piante sembrino così piccole e fitte. Da piccoli ci infilavamo in mezzo. Come facevamo? Erano così alte che ci nascondevamo, e potevamo correrci attraverso.
- Bello.
- Andavamo in mezzo e riuscivamo a stare in piedi tra una pianta e l'altra a toccarci.
- Ma chi?
- Ma chi capitava, eravamo bambini.
- Nudi?
- Sì, un po'. Perciò doveva esserci per forza più spazio, per stare in piedi e riuscire anche a togliersi la maglietta e i pantaloncini. Forse adesso i contadini piantano più fitto.
- Come minimo. Per impedire ai bambini di fare certe robe e diventare poi da grandi come te.
- Sì, forse. Che poi si cresce e ci si trova qui a ballare da soli in macchina ascoltando cose morbose come gli Spoon.
- Morbose, adesso. Non direi.
- No, ti dico io, puoi sentirle quasi tutte cantate da David Bowie.
- E Mick Jagger no?
- Anche quello farebbe un sacco morboso.
- Tutto Anni Settanta insomma.
- Sarà perché gli Spoon hanno il pianoforte.
- Ma non in tutte le canzoni.
- Sì, infatti il resto è anche abbastnza dEUS.
- Che però fanno meno morboso.
- Ma non so, sai.
- Tipo?
- Sister Jack, una bomba.
- Uguale a cosa?
- Ma figurati se mi ricordo il titolo.
- No, infatti. E la ballavi?
- Non mi tengo. Piego le spalle sul volante e scatto indietro battendo le mani, mi sbraccio di qua e di là.
- Lì che balli mentre guidi in mezzo alla campagna. Ti vedo proprio.
- Dio, guarda che luce che c'è, dura appena un altro attimo, che bello che mi hai telefonato adesso.
- Ti faccio una foto, I turn my camera on.
- Oddio che bello che mi hai telefonato!
- Ma perché? Dove sei?
- Perché nessuno telefona più. Sono in macchina.
- Come nessuno ti telefona.
- Ti mandano tutti dei messaggi. E pensano che basti. Si sta vicini coi messaggi, secondo te?
- Non so, ma cos'è sta musica, a sto volume?
- Gli Spoon. L'ultimo. Comunque grazie che tu invece hai telefonato.
- Perché?
- Perché ne ho bisogno adesso. Con questa musica e a questo volume. Vorrei abbracciare qualcuno, davvero.
- Ma dove sei?
- Sto andando verso Bologna, ma facendo la strada che passa per Poggetto, arriva a Primo Maggio e poi lì imbocca la via del Trebbo. Praticamente, solo sentieri di campagna. Ci passo appena con la macchina e non c'è nessuno, solo il profumo verde dei frutteti e dei fienili. Non so se puoi capire.
- Sì sì, ti sento bene infatti.
- C'è il sole bassissimo sulla destra, è tutto arancione e azzurro, a righe, e c'è questa cosa che mi sorprende ogni volta.
- Cosa?
- No, i campi di granoturco sulla sinistra.
- Allora?
- Mi stupisce come adesso le piante sembrino così piccole e fitte. Da piccoli ci infilavamo in mezzo. Come facevamo? Erano così alte che ci nascondevamo, e potevamo correrci attraverso.
- Bello.
- Andavamo in mezzo e riuscivamo a stare in piedi tra una pianta e l'altra a toccarci.
- Ma chi?
- Ma chi capitava, eravamo bambini.
- Nudi?
- Sì, un po'. Perciò doveva esserci per forza più spazio, per stare in piedi e riuscire anche a togliersi la maglietta e i pantaloncini. Forse adesso i contadini piantano più fitto.
- Come minimo. Per impedire ai bambini di fare certe robe e diventare poi da grandi come te.
- Sì, forse. Che poi si cresce e ci si trova qui a ballare da soli in macchina ascoltando cose morbose come gli Spoon.
- Morbose, adesso. Non direi.
- No, ti dico io, puoi sentirle quasi tutte cantate da David Bowie.
- E Mick Jagger no?
- Anche quello farebbe un sacco morboso.
- Tutto Anni Settanta insomma.
- Sarà perché gli Spoon hanno il pianoforte.
- Ma non in tutte le canzoni.
- Sì, infatti il resto è anche abbastnza dEUS.
- Che però fanno meno morboso.
- Ma non so, sai.
- Tipo?
- Sister Jack, una bomba.
- Uguale a cosa?
- Ma figurati se mi ricordo il titolo.
- No, infatti. E la ballavi?
- Non mi tengo. Piego le spalle sul volante e scatto indietro battendo le mani, mi sbraccio di qua e di là.
- Lì che balli mentre guidi in mezzo alla campagna. Ti vedo proprio.
- Dio, guarda che luce che c'è, dura appena un altro attimo, che bello che mi hai telefonato adesso.
- Ti faccio una foto, I turn my camera on.
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