Tremendamente belli
Guida ragionata per una sognatrice consapevole

Quanto segue è maturato in seguito a due dei migliori concerti dell'anno: quello dei Settlefish e quello degli Amari, recentemente visti al Covo.

1. La Temibile Verità. Prima o poi accade sempre, per quanto supplici di proroghe, per quanto cerchiate di ingannarvi, la verità arriva, come una doccia fredda: nessun Richard Gere vi salverà mai dal Sunset Boulevard per portarvi a fare shopping a Rodeo Drive.
Ingannarsi, si sa, è una vocazione che richiede amore e dedizione e un quotidiano imbracciar d'armi contro i crudeli detrattori della mistificazione.
Agli orrori del tempo che passa, la cui fenomenologia si svolge in solchi variamente scavati qua e là, secchezza localizzata, ciocche da vegliarda, macchie, si accompagna il carsico svilupparsi della consapevolezza maturata dopo anni di prove incontrovertibili: Chris non lascerà mai Gwyneth per te. Non che non lo farebbe, se ti conoscesse un po' meglio. È solo altamente improbabile.

2. L'evidenza sperimentale. Se i vostri genitori hanno buttato i loro soldi per le vostre vacanze studio in Inghilterra e non vi è nemmeno capitato per errore di imbattervi in un Damon Albarn qualunque, in tempi che vi erano d'oro per beltà e giovinezza, siete forse così invincibilmente ingenue da potervi permettere di sperare ancora? E che dire di quella amica che conobbe e baciò John Taylor e adesso ha un marito che fa il turnista e all'apice del successo suonò con Cremonini?
Io, Cesare Cremonini l'ho incrociato più di una volta in zona Clavature e non è che mi ha accompagnato da Mister Gal dicendo che aveva intenzione di spendere per me una sfacciata somma di denaro. Non che non lo farebbe, se mi conoscesse. È solo altamente improbabile.
E, ad un certo punto, questa storia delle situazioni altamente improbabili è altamente demoralizzante e ogni nuovo giorno di aspettative frustrate porta con sè il rischio della pazzia.

3. La Rivoluzione Copernicana (quella della Bolognina).
Mia sorella, che oltre ad essere molto giovane e bella, è anche davvero pratica, il giorno che si sciolsero i Take That, senza che lei li avesse mai visti né in concerto né tantomeno di persona, inzuppando la decima Macina nel latte e nelle lacrime, disse: "Bisogna tutte fare come fa Enzo, che i suoi idoli sono i suoi vicini di casa, così ci può parlare tutte le volte che vuole e può anche fare delle foto in primo piano."
Questo si chiama spirito di sopravvivenza e di inventiva. Sognatrici tutte, non è necessario abbandonare le speranza, poiché sperare è bello, fortifica, illumina lo sguardo, rende attive e creative, si tratta solo di rivedere le aspettative: ormai è chiaro che non conoscerete mai la vostra rockstar del cuore, quella che avete visto mille volte in concerto e che, diciamolo, ultimamente vi sta deludendo parecchio. Bene, perchè non sperare invece di vedere suonare la gente che conoscete?
Pensateci: vedere suonare i vostri amici non è sicuro, ma è altamente probabile. Se non praticamente certo. I vostri amici, inoltre, da non sottovalutare, parlano italiano, spesso corretto, che non è da tutti. Inoltre, sapete già che non vi deluderanno mai, un po' perchè è gente giusta un po' perchè, effettivamente, li conoscete già. Quando bevete una birra con un musicista che conoscete già finisce che poi vi dimenticate che suona anche benissimo o che ha quel modo di cantare così sexy. E poi diciamocelo, chi si ricordava che balla così? E ancora, ma quel testo di quella canzone l'ha scritto davvero lui? E visto che, bene o male, prima o poi, ve li ritrovate tutti a calcare la scena, è sempre bello, sorprendersi a pensare, rapite, però, e chi si immaginava che fossero anche splendidi. Cioè, così fichi, dannazione! O altre cose marginali tipo, che so, in fondo una rastrelliera da bicicletta e un paio di neon colorati in salotto non starebbero poi così male.
E, ancora, camicie porpora e felpe con il cappuccio. A scelta, per tutti.
Se poi i vostri amici finiranno a riempire i palazzetti non è dato sapere. Ma questa è una cosa possibile. Invece.


E grazie a Fede per le foto (no, non quella di John Taylor).

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