Our Ill Wills

Shout Out Louds - 'Our Ill Wills'Guidi calmo e parli da solo per tenerti sveglio. Non sai cosa stai dicendo, la musica è forte ma a un certo punto la voce si rompe e gli occhi si appannano. Stringi il volante e interrompi il tormento delle parole perché qualcosa che hai pronunciato ti fa tornare in mente un ricordo lontano che non smette di fare male. E ancora una volta senti tutto assieme. Quanto continua a fare male e quanto ormai è lontano, e quanto lo lasci sempre più alle spalle, guidando quasi calmo, accelerando un po', ma fa male, e non lo vuoi dimenticare. È lontano. Ricordi.

Le canzoni di Our Ill Wills, l'atteso secondo album degli Shout Out Louds, catturano un inestricabile groviglio di sentimenti.
Non sono soltanto malinconiche. Trattengono un senso di perdita e distanza, ma lo mettono a fuoco nel momento successivo al puro e semplice dolore, quando le cose tornano a essere affrontate, nel loro dovere e nel loro peso.
I quasi sette minuti della traccia al centro del disco, Impossible, si aprono dichiarando "I don't want to feel like I don't have a future", ma poi il verbo "remember" e le immagini di ricordi si rincorrono in questa come nelle altre canzoni.
E Don't Get Yourself Involved rincara la dose: "God knows I want things to happen / but I don't want them to change".
La voce roca e sofferta di Adam Olenius si adatta alla perfezione a questo umore, senza calcare mai la mano, sapendo quando è il momento di spingere, emotiva senza affettazioni "emo". E poi accanto alla sua, in questo nuovo lavoro trova finalmente maggiore spazio anche la voce di Bebban, imbronciata e distaccata, con il consueto fascino fatto di contrasti.

"Le nostre cattive volontà" (che titolo micidiale per questa raccolta) è un disco di eccezionale forza e coesione, probabilmente dovuta in buona parte alla produzione di Björn Yttling, dei Peter Bjorn & John. In quasi tutti i brani è presente una vera e propria sezione di archi, e frequenti sono anche gli interventi delle percussioni.
Il risultato è un respiro più ampio e orchestrale della musica che, se da un lato non scioglie gli Shout Out Louds dal rituale riferimento ai Cure (vedi le formidabili You Are Dreaming o Normandie, subito da pista), dall'altro mette in campo, almeno a tratti, un'idea di suono più ambiziosa, vicina a quella degli Arcade Fire. Per esempio, già nel singolo Tonight I Have To Leave It, con i suoi riverberi scintillanti, o in Time Left For Love, o nella gloriosa e conclusiva Hard Rain.
Our Ill Wills mi fa male, e non riesco a smettere di ascoltarlo.


>>(mp3): You Are Dreaming
>>(video) Tonight I Have To Leave It
>>(video) Shout Out Louds photoshoot
>>(video) Shout Out Louds VS polaroid blog

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