Antelope live @ Locomotiv
Disco strano questo degli Antelope (stroncato a suo tempo da Pitchfork). Passato abbastanza inosservato all'uscita, quando ho saputo che il trio americano stava per arrivare qui a Bologna, me lo sono andato a riascoltare e l'ho trovato molto più ricco di quanto non si legga in giro.
La band, che vede al suo interno Justin Moyer, già di El Guapo e SuperSystem, sembra determinata a scrollarsi di dosso tutti i riferimenti alla scena cittadina da cui proviene, ovvero Washington, e alla tradizione della label che li pubblica, la storica Dischord. Nonostante in molte recensioni gli Antelope siano proprio accostati agli Evens, l'ultima formazione di Ian MacKaye, mi pare che dentro Reflector si possano sentire altre influenze. Su Vitaminic le ho sparate così: "certi lunatici Talking Heads, o dei Joy Divison senza rabbia e senza angoscia, o certi Cure degli esordi ma senza spleen, o dei PIL sotto pesanti sedativi".
Quasi tutto negli Antelope sembra giocato sulla sottrazione, la staticità e la ripetizione: loop minimali, ritmi meccanici, voci ipnotiche e alienate. Sono curioso di vedere come saranno dal vivo stasera al Locomotiv. Prima e dopo il concerto metto un po' di dischi. Ci si vede a banco.
>>>(mp3) Antelope - Mirroring
>>>(mp3) Antelope - Wandering Ghost
Disco strano questo degli Antelope (stroncato a suo tempo da Pitchfork). Passato abbastanza inosservato all'uscita, quando ho saputo che il trio americano stava per arrivare qui a Bologna, me lo sono andato a riascoltare e l'ho trovato molto più ricco di quanto non si legga in giro.
La band, che vede al suo interno Justin Moyer, già di El Guapo e SuperSystem, sembra determinata a scrollarsi di dosso tutti i riferimenti alla scena cittadina da cui proviene, ovvero Washington, e alla tradizione della label che li pubblica, la storica Dischord. Nonostante in molte recensioni gli Antelope siano proprio accostati agli Evens, l'ultima formazione di Ian MacKaye, mi pare che dentro Reflector si possano sentire altre influenze. Su Vitaminic le ho sparate così: "certi lunatici Talking Heads, o dei Joy Divison senza rabbia e senza angoscia, o certi Cure degli esordi ma senza spleen, o dei PIL sotto pesanti sedativi".
Quasi tutto negli Antelope sembra giocato sulla sottrazione, la staticità e la ripetizione: loop minimali, ritmi meccanici, voci ipnotiche e alienate. Sono curioso di vedere come saranno dal vivo stasera al Locomotiv. Prima e dopo il concerto metto un po' di dischi. Ci si vede a banco.
>>>(mp3) Antelope - Mirroring
>>>(mp3) Antelope - Wandering Ghost
Commenti
Posta un commento