DIY Turbolento
È finalmente uscito l'album di debutto dei Don Turbolento, uno delle nuove band più chiacchierate del 2007. In questi mesi, con buona probabilità, li avrete già visti dal vivo, dato che stanno girando tantissimo.
Dell'ottimo disco ne ho parlato su Vitaminic (ci sono anche un paio di tracce in streaming), mentre qui sul blog mi incuriosiva approndire la conclusione del comunicato stampa che lo accompagna:
«I cd non si vendono, le distribuzioni mettono il marchio ma non distribuiscono finché non c'è una richiesta da parte dei negozi. Internet, con gli mp3 e i blog, facilita la comunicazione ma allo stesso tempo determina un'inflazione di musica e di informazione musicale. I cd, appena pubblicati, sono reperibili e scaricabili con il file sharing. In questo panorama musicale in continuo mutamento e di difficile lettura, abbiamo scelto di pubblicare "Don Turbolento" per la nostra etichetta, la Circolo Forestieri, che per il momento lo distribuirà solo durante i nostri concerti».
Ho rivolto quindi qualche domanda a Marco Obertini, che con Circolo Forestieri cura booking e management della band bresciana. Dietro al progetto Don Turbolento si scoprono idee chiare, una buona consapevolezza e l'understatement giusto.
E in più si balla.
>>>(mp3): Don Turbolento - Jingo & Nina
Alla base della decisione di pubblicare il disco in proprio c'è dunque una situzione di "inflazione di musica e di informazione musicale" che rilevate: quali sono gli effetti positivi e quelli negativi, e quali prevalgono?
Direi che gli aspetti positivi sono, per esempio, il fatto di non essere più sottoposti in maniera unica ed inappellabile al giudizio di pochi giornalisti della carta stampata o di poche etichette discografiche. Per contro, centinaia di pubblicazioni e informazioni fanno sì che il fruitore medio di musica risulti assolutamente confuso e impotente rispetto alla quantità di proposte.
Risultato: se fino a qualche anno fa una piccola indie label come la Homesleep, con il suo marchio di garanzia, era in grado di rendere visibile la sua produzione, ora non lo è più. Ti ho fatto un esempio a caso per dire che, oggi come oggi, se non ci sono un investimento cospicuo e un progetto ambizioso alle spalle, un'etichetta vale l'altra.
A questo punto, se si hanno delle competenze, una buona conoscenza del settore e una buona band, è meglio il "do it yourself": non hai impegni che ti vincolano e di conseguenza guadagni in dinamicità, requisito a mio avviso fondamentale in un microcosmo musicale in continuo mutamento. Questa è stata in definitiva la scelta Don Turbolento / Circolo Forestieri
Ma se oggi un'etichetta vi chiedesse di ripubblicare l'album accettereste oppure no? E con quali motivazioni?
Se l'etichetta o l'editore (che negli ultimi anni ha di fatto sostituito l'etichetta nella ricerca delle band) ha un progetto serio ed è disponibile a un investimento dignitoso, la risposta è assolutamente sì. Anzi, ti posso dire che questo è uno degli obiettivi che ci siamo posti, cercando però di non esserne condizionati.
Mi spiego: se vai da un editore con un ottimo progetto senza però avere una visibilità, e cioè una forza contrattuale, accetterai più o meno passivamente tutto ciò che ti viene offerto. In sostanza, con buone probabilità verrai bruciato.
Se vai a fare una trattativa con gruppo che è conosciuto, ben recensito e che porta ai concerti un numero significativo di persone, hai buone probabilità di concludere un accordo gratificante e non penalizzante.
Secondo voi come evolverà la situazione? Voi avete deciso di puntare sui concerti, distribuendo il cd ai live, ma in generale cosa pensate succederà?
Ti posso dire cosa ci auguriamo che accada: che i Don Turbolento suonino tanto e questo già accade, anzi per ora stiamo rinunciando a diverse proposte di concerti dal centro e sud Italia per mancanza di ferie dei due DT. Suonando tanto, la nostra speciale rete di distribuzione funzionerà consentendoci di vendere le 1000 copie stampate. Esaurita la prima tiratura del disco faremo un bilancio del lavoro svolto ed in base a quello che ne emergerà decideremo i passi successivi.
È finalmente uscito l'album di debutto dei Don Turbolento, uno delle nuove band più chiacchierate del 2007. In questi mesi, con buona probabilità, li avrete già visti dal vivo, dato che stanno girando tantissimo.
Dell'ottimo disco ne ho parlato su Vitaminic (ci sono anche un paio di tracce in streaming), mentre qui sul blog mi incuriosiva approndire la conclusione del comunicato stampa che lo accompagna:
«I cd non si vendono, le distribuzioni mettono il marchio ma non distribuiscono finché non c'è una richiesta da parte dei negozi. Internet, con gli mp3 e i blog, facilita la comunicazione ma allo stesso tempo determina un'inflazione di musica e di informazione musicale. I cd, appena pubblicati, sono reperibili e scaricabili con il file sharing. In questo panorama musicale in continuo mutamento e di difficile lettura, abbiamo scelto di pubblicare "Don Turbolento" per la nostra etichetta, la Circolo Forestieri, che per il momento lo distribuirà solo durante i nostri concerti».
Ho rivolto quindi qualche domanda a Marco Obertini, che con Circolo Forestieri cura booking e management della band bresciana. Dietro al progetto Don Turbolento si scoprono idee chiare, una buona consapevolezza e l'understatement giusto.
E in più si balla.
>>>(mp3): Don Turbolento - Jingo & Nina
Alla base della decisione di pubblicare il disco in proprio c'è dunque una situzione di "inflazione di musica e di informazione musicale" che rilevate: quali sono gli effetti positivi e quelli negativi, e quali prevalgono?
Direi che gli aspetti positivi sono, per esempio, il fatto di non essere più sottoposti in maniera unica ed inappellabile al giudizio di pochi giornalisti della carta stampata o di poche etichette discografiche. Per contro, centinaia di pubblicazioni e informazioni fanno sì che il fruitore medio di musica risulti assolutamente confuso e impotente rispetto alla quantità di proposte.
Risultato: se fino a qualche anno fa una piccola indie label come la Homesleep, con il suo marchio di garanzia, era in grado di rendere visibile la sua produzione, ora non lo è più. Ti ho fatto un esempio a caso per dire che, oggi come oggi, se non ci sono un investimento cospicuo e un progetto ambizioso alle spalle, un'etichetta vale l'altra.
A questo punto, se si hanno delle competenze, una buona conoscenza del settore e una buona band, è meglio il "do it yourself": non hai impegni che ti vincolano e di conseguenza guadagni in dinamicità, requisito a mio avviso fondamentale in un microcosmo musicale in continuo mutamento. Questa è stata in definitiva la scelta Don Turbolento / Circolo Forestieri
Ma se oggi un'etichetta vi chiedesse di ripubblicare l'album accettereste oppure no? E con quali motivazioni?
Se l'etichetta o l'editore (che negli ultimi anni ha di fatto sostituito l'etichetta nella ricerca delle band) ha un progetto serio ed è disponibile a un investimento dignitoso, la risposta è assolutamente sì. Anzi, ti posso dire che questo è uno degli obiettivi che ci siamo posti, cercando però di non esserne condizionati.
Mi spiego: se vai da un editore con un ottimo progetto senza però avere una visibilità, e cioè una forza contrattuale, accetterai più o meno passivamente tutto ciò che ti viene offerto. In sostanza, con buone probabilità verrai bruciato.
Se vai a fare una trattativa con gruppo che è conosciuto, ben recensito e che porta ai concerti un numero significativo di persone, hai buone probabilità di concludere un accordo gratificante e non penalizzante.
Secondo voi come evolverà la situazione? Voi avete deciso di puntare sui concerti, distribuendo il cd ai live, ma in generale cosa pensate succederà?
Ti posso dire cosa ci auguriamo che accada: che i Don Turbolento suonino tanto e questo già accade, anzi per ora stiamo rinunciando a diverse proposte di concerti dal centro e sud Italia per mancanza di ferie dei due DT. Suonando tanto, la nostra speciale rete di distribuzione funzionerà consentendoci di vendere le 1000 copie stampate. Esaurita la prima tiratura del disco faremo un bilancio del lavoro svolto ed in base a quello che ne emergerà decideremo i passi successivi.
Commenti
Posta un commento