Fall like fireflies / riot like rats

Hatcham SocialHatcham era il nome medievale del distretto di New Cross, zona sud est di Londra, e da qui provengono gli Hatcham Social, trio che vede in formazione anche Finnigan Kidd, ex batterista dei Klaxons.
Hanno registrato già tre sette pollici, tutti sold out, e rivelano una passione per le raccolte su cassetta, tanto che ne hanno già realizzate due. In studio hanno potuto contare anche sull'assistenza di un personaggio come Tim Burgess dei Charlatans, band che proprio in queste settimane accompagnano in tour in Gran Bretagna.
Il mese scorso è uscito il nuovo singolo So So Happy Making e il suono degli Hatcham Social si è definito in maniera ancora più nitida. Abbandonate certe radici post-Libertines, qui siamo dalle parti degli Anni Ottanta degli Smiths (vedi il falsetto di Till the Dawn o i languori della b-side Pocket Sized) e della Scozia degli Orange Juice. Non a caso Alan McGee li suona nei suoi dj set e li ha passati alla nuova label del figlio Dan.
Non mancano poi le dichiarate influenze Sixties, visto che nei concerti sono frequenti gli omaggi a Byrds e Beach Boys. A dire il vero, però, sembra che dal vivo gli Hatcham Social si divertano anche a essere parecchio più aggressivi, e una cronaca del Guardian tira in ballo addirittura le ruvidezze dei primi Pavement.
Al momento sono in studio a registrare il prossimo singolo con Faris Badwan, cantante della garage band The Horrors, ma io non vedo l'ora che finalmente si decidano a mettere insieme un bell'album come si deve.

>>>(mp3): Penelope (Under My Hat)
>>>(mp3): So So Happy Making

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