L'estate sull'oceano
Sono affezionato al mio vecchio iPod, nonostante abbia una memoria di soli 2 giga. Dato il poco spazio, mi sono abituato a fare un ricambio di playlist quasi tutte le settimane o poco più, usandolo soprattutto per ascoltare le novità. Pochi dischi sopravvivono a molte rotazioni. Ma di recente uno mi ha fatto pensare che dovrò trovare il modo di tenerlo su fino all'estate: Long Gone and Nearly There dei Julie Ocean, perfetto per la prossima stagione, la strada la spiaggia gli amici e tutto il resto che già sapete.
Quartetto di Washington, i Julie Ocean non sono certo dei novellini. Il cuore della formazione, infatti, arriva dai Velocity Girl, storica band che nella prima metà dei Novanta pubblicò tre album per Sub Pop. Nel resto dell'albero genealogico si trovano gruppi come Saturday People e Glo-Worm, o etichette come Slumberland, K e Dischord. E se i Velocity Girl prendevano il nome dai primissimi Primal Scream, "Julie Ocean" è un omaggio agli Undertones.
La formula musicale di Long Gone and Nearly There rimanda al migliore sound da college radio dei bei tempi (Lemonheads, Guided By Voices, tanto per fare qualche citazione), pieno di chitarre veloci e cori solari, ritmi spigliati da battimani immediato, rumore e melodie equilibrati a meraviglia dentro dieci canzoni in venticinque minuti.
Forse si avverte un po' la mancanza di certe dinamiche tra voci femminili e maschili, come nei Velocity Girl, ma Jim Spellman e Terry Banks, tra falsetti e sha-la-la da Beach Boys, sono perfettamente in parte. Il disco è prodotto da Geoff Sanoff, che non a caso ha già lavorato con Fountains of Wayne e Luna.
Qui si può ascoltare l'intero album in streaming, ma comprarlo costa appena 13 dollari, spese incluse. Sarà il mio primo acquisto per l'estate che arriva.
>>>(mp3): Ten Lonely Words
>>>(mp3): At the Appointed Hour
Sono affezionato al mio vecchio iPod, nonostante abbia una memoria di soli 2 giga. Dato il poco spazio, mi sono abituato a fare un ricambio di playlist quasi tutte le settimane o poco più, usandolo soprattutto per ascoltare le novità. Pochi dischi sopravvivono a molte rotazioni. Ma di recente uno mi ha fatto pensare che dovrò trovare il modo di tenerlo su fino all'estate: Long Gone and Nearly There dei Julie Ocean, perfetto per la prossima stagione, la strada la spiaggia gli amici e tutto il resto che già sapete.
Quartetto di Washington, i Julie Ocean non sono certo dei novellini. Il cuore della formazione, infatti, arriva dai Velocity Girl, storica band che nella prima metà dei Novanta pubblicò tre album per Sub Pop. Nel resto dell'albero genealogico si trovano gruppi come Saturday People e Glo-Worm, o etichette come Slumberland, K e Dischord. E se i Velocity Girl prendevano il nome dai primissimi Primal Scream, "Julie Ocean" è un omaggio agli Undertones.
La formula musicale di Long Gone and Nearly There rimanda al migliore sound da college radio dei bei tempi (Lemonheads, Guided By Voices, tanto per fare qualche citazione), pieno di chitarre veloci e cori solari, ritmi spigliati da battimani immediato, rumore e melodie equilibrati a meraviglia dentro dieci canzoni in venticinque minuti.
Forse si avverte un po' la mancanza di certe dinamiche tra voci femminili e maschili, come nei Velocity Girl, ma Jim Spellman e Terry Banks, tra falsetti e sha-la-la da Beach Boys, sono perfettamente in parte. Il disco è prodotto da Geoff Sanoff, che non a caso ha già lavorato con Fountains of Wayne e Luna.
Qui si può ascoltare l'intero album in streaming, ma comprarlo costa appena 13 dollari, spese incluse. Sarà il mio primo acquisto per l'estate che arriva.
>>>(mp3): Ten Lonely Words
>>>(mp3): At the Appointed Hour
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