Those dancing jews



Post a punti! Ormai ci ho preso gusto.

- ho visto i Ministry... ma non vi interessa

- ho visto Indiana Jones... no, non vi interessa nemmeno questo

- mmm... ci sto pensando, eh? un attimo

- ah sì! Ho visto i Silver Jews. I Silver Jews come tutti voi bravi lettori di Polaroid sapete sono una specie di leggenda metropolitana, nati da una costola dei Pavement (ma è più giusto dire viceversa) e proseguiti sotto la direzione unica di David Berman, di Nashville, Tennessee, che per oltre dieci anni si è quasi sempre rifiutato di suonare dal vivo. Ora, io quando imparo di queste storie mi lascio affascinare, e decido di non documentarmi per niente per farmi cogliere di sorpresa. E quindi mi immaginavo che il Berman fosse una specie di incrocio fra Daniel Johnston e Maynard James Keenan, con le movenze di un Mark Lanegan. Sbagliavo. È piuttosto normale. Si muove (ciondola), parla, fa battute. Poi è vero, ogni tanto si blocca con lo sguardo perso, capo chino e dita che arricciano il cavo del microfono, ma sono solo momenti. Si ribecca, si vanta di avere una moglie gnocca che suona il basso, le cede qualche vocal nei pezzi più country e ci manca poco che facciano Let's Duet. La scaletta alterna impeccabilmente pezzi vecchi e nuovi, ed è un prevedibile trionfo.

- sto vincendo l'asta per il bacio di Linnea delle Those Dancing Days. Ho già anche il biglietto per Leeds, 5 ore di autobus. Lei sinceramente non è il mio tipo, ma il mio piano è fare un filmato della cosa, montarlo con un casino di zoommate e replay al rallentatore, aggiungere qualche didascalia maliziosa e transizioni intricate a go-go, e metterlo su Youtube per fare ingelosire Alice Glass. Alice poi tornerà qua in zona a settembre, e probabilmente mi farà una scenata.

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