Contatti

BugoMi ci voleva un po' di strada, andare fuori un fine settimana d'estate, mi ci voleva un gran caldo per ascoltare e apprezzare finalmente l'ultimo album di Bugo, uscito oramai un paio di mesi fa. Il simpatico singolo "celentaniano" C'è crisi passa da tempo anche su Radio Deejay, ma non ci avevo mai badato per davvero.
E invece Contatti è divertente, scritto quasi tutto con gusto e soprattutto pieno di quelle intuizioni "alla Bugo" che, almeno a me, erano sembrate un po' distanti nelle ultime prove. Forse il fatto di avere Stefano "Stylophonic" Fontana alla produzione lo ha alleggerito e liberato in fase di composizione. O forse è soltanto che Bugo non riesce a stare fermo un attimo.
Nel giro giusto scopre subito le carte, mescolando e confondendo in continuazione il discorso del lavoro, del marketing, della promozione a tutti i costi, delle "persone giuste da conoscere", con il piano personale, fatto di alienazione: "ti chiedo una buona parola per conoscere gli altri / che mi sembrano sempre più felici di me".
D'altra parte, Primitivo è il grido di protesta di chi si ritrova circondato da "troppe cose", di chi si sente "perseguitato dal benessere".
Dentro Balliamo un altro mese (ispirata da Aldo Nove e dalle sue storie sulla precarietà), anche la tensione di un rapporto d'amore viene regolata da parametri economici, andando a pescare uno slogan fulminante come "se paghi le spese condominiali / balla con me, alza le mani".
Le canzoni di Bugo non sono mai piene di troppe parole, ma pochi versi storti riescono quasi sempre a descrivere una situazione, un'istantanea del presente in maniera nitida. Eppure lui si sottrae, e nell'intervista su Rockit dichiara: "non mi interessa fare un discorso sociale, non l'ho mai fatto e non lo farò mai. Io ho raccolto quello che dicono gli altri in giro e ho scritto una canzone... e vaffanculo". Ne prendiamo atto.

I suoni di Contatti sono morbidi, freschi e danzerecci, pieni di synth analogici e bassi acidi. Mancano quasi del tutto le chitarre. I ritmi sono belli sostenuti (esigo un DFA remix de La mano mia). Dove tutto si fonde e funziona a meraviglia è nella gemma assoluta di questo disco, ovvero Love Boat, un pezzo balneare dalla prima all'ultima nota, capace di colorare il soffitto della vostra stanza con i barbagli delle onde. La voce di Bugo spinge in alto (e non ci arriva benissimo) senza nessun motivo se non forse quello di ricordare certi falsetti di Alan Sorrenti o un Battisti in vena di scherzi, mentre si dipana la metafora dell'amore come una barca alla deriva, proprio come in quel vecchio classico Onda su onda. Suonatela su tutte le spiaggie.

>>>(mp3): Love Boat
>>>(video): C'è crisi

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