All you need is Moz

Dopo qualche settimana in cuffia e nell'autoradio, dico anch'io la mia su Years of Refusal, il nuovo album di Morrissey: voto 7+ per la tenacia e le giocate d'esperienza, ma qualche palla persa di troppo e un ritmo scostante abbassano la media.
Insomma, ammetto che, come per tutte le ultime uscite del Moz, l'entusiasmo iniziale era stato altissimo. I primi ascolti mi avevano portato alla memoria gli anni di Your Arsenal (il mio preferito), lasciando in secondo piano certi arrangiamenti più orchestrali dei tempi recenti.
C'è l'energia giusta nell'apertura di Something Is Squeezing My Skull ("there is no love in modern life"), e c'è quel suo modo unico di essere romantico e disincantato in I'm Throwing My Arms Around Paris. L'inesorabile e sfrontata seduzione di The More You Ignore Me ritorna qui nella poderosa All You Need Is Me ("You don't like me, but you love me / Either way you're wrong"), mentre l'epica e toccante You Were Good In Your Time riprende addirittura temi di Rubber Ring.
Ma ci sono anche momenti un po' sprecati: l'analogia ritmica di When Last I Spoke To Carol e One Day Goodbye Will Be Farewell mi sembra inconcludente, oltre a sottolineare due dei testi più scialbi del disco, già di suo un po' più laconico del solito. Anche la scaletta mi pare si potesse organizzare meglio (quella Mama Lay Softly On The Riverbed piazzata lì non aiuta).
Però mi basta guardarlo nel nuovo inguardabile video, imbolsito ma incrollabile, e non posso non volergli bene. Insomma, tirando le conclusioni, nonostante le debolezze dell'età, resta sempre il grande Morrissey. Del resto, quante volte possiamo chiedergli di cambiarci la vita?

>>>(mp3): All You Need Is Me

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