Can we still be friends, Zooey?


Posso fare la polemica del sabato notte intanto che il padrone non guarda?
Io la faccio, poi al massimo lui quando si sveglierà scriverà "mi dissocio" in coda ai vostri "ma che cazzate spari cretino".
Al che io darò la colpa a tre birre, un bicchiere di rosé e una tartina al formaggio francese probabilmente allucinogeno.

Li conoscete i Dananananaykroyd?
Immagino di sì.
Vengono da Glasgow e sono nella top five dei miei gruppi preferiti del momento.
Girano ormai da almeno tre anni, ma non so se a parte il SXSW 2009 abbiano ancora mai suonato fuori dalla Gran Bretagna, e il loro primo album è uscito appena due settimane fa per la Best Before.
Ora, le mie alternative per procurarmelo erano:

a) scaricarlo gratis da qualche parte
b) comprarlo da Rough Trade, a £8.99
c) comprarlo a un banchetto al loro concerto, a £8
d) comprarlo dalla megacatena HMV, a £6.99

Secondo voi che ho fatto?

Aldilà dell'esempio specifico che è soltanto il mio caso personale concreto più recente, vi posso garantire che la maggior parte delle volte i dislivelli sono ben più alti.
Raramente ho visto da Rough Trade cd a meno di £10.99, a meno che non risalgano ad almeno 15 anni fa.
Da HMV invece le uscite recenti vanno in genere tra le £8 e le £10, e dopo neanche sei mesi il prezzo si dimezza.
Dimezza.
Per dire: Primal Scream - Beautiful Future: £2.99.
E guardate la raccolta 06/07 di Jay Reatard: £9.99 di HMV contro £19.99 di Rough Trade.
Per non parlare ovviamente di Play.

Ora, non sono scemo e so perfettamente perché ci sono i prezzi che ci sono.
E certo, sembra anche a me di ribadire l'acqua calda, ma poi arriva il Record Store Day e la gente per un po' sembra scordarsi anche dell'acqua calda.
Io oggi, per il Record Store Day, sono andato da Rough Trade e ho comprato l'unica cosa che aveva senso comprare.
Ho comprato la ristampa a 7'' del primo e.p. dei Bad Religion.
Una ristampa fatta apposta per il Record Store Day.
Perché se HMV mi trova anche i Dananananaykroyd e Jay Reatard, e pure l'e.p. d'esordio dei The School e i singoli in vinile dei Let's Wrestle, e ogni volta la solfa dei prezzi è la stessa, io dico, col cuore in mano, capisco il banchetto ai concerti, ma perché, santa pazienza, devo andare da Rough Trade? Perché magari dopo anni di frequentazione bisettimanale il commesso arriva forse a imparare parte dei miei gusti e a consigliarmi qualcosa di vagamente relativo???

Certo che anche a me manca quando andavo da Tosi Dischi e Lucio mi vedeva, e senza dirmi niente mi faceva un cenno con la mano e da sotto il banco tirava fuori l'ultimo dei Motley Crue. E io magari in quel periodo ero in crisi depressiva e in realtà avevo preso ad ascoltare gli Yuppie Flu, ma glielo prendevo lo stesso. Era una bella cosa. Non so se Lucio abbia mai avuto gli Yuppie Flu in negozio prima di Day Before the Day, io quelli prima li presi dritto ai banchetti. Altrimenti se non trovavo le cose da lui prendevo il treno e andavo a Milano... sì, indovinato, alla Ricordi e alla Virgin. Non sono mai stato molto loquace per cui non ho neanche mai imparato di preciso che gusti abbia Lucio. Mi ricordo solo che gli piace Bruce Springsteen. Su quello andavamo sempre d'accordo.
Quello che so però è che siamo nel 2009, e ci sono centinaia di Lucio on line, migliaia di Lucio ognuno con gusti specializzati diversi che mi consigliano cose a ripetizione, che giorno dopo giorno ho imparato a valutare con una certa accuratezza. Se non ero sicuro, Lucio mi faceva sentire qualche stralcio di canzone finché un cliente non si lamentava dicendo "togli quella robaccia casinista". Oggi provvede MySpace, o qualche sito/software ancor più generoso.
Che poi, lo dico senza vantarmi, quando il prodotto mi piace e il portafoglio acconsente, l'acquisto fisico per me rimane Fondamentale.
Amici ne ho, vado spesso a concerti... insomma, non mi mancano occasioni dove fare due belle chiacchere di musica.

E a tutt'oggi vado ancora spesso da Rough Trade, gli dò sempre mille possibilità: mi piace l'ambiente, mi piace il pannello coi consigli dello staff che oltre al nome mettono una loro party-pic, mi piace la cabina delle fototessere che scatta solo in bianco e nero e devi chiedere il gettone alla cassa, mi piace che in generale ci trovo quasi solo roba che mi piace o che stimo.
Ma poi guardo l'etichetta del prezzo, e ogni volta esco a mani vuote e col cuore in frantumi.
Se non organizzassero concerti in-store fighi, o non avessero quel bel barettino pseudo-equosolidale interno con la Curiosity Cola (che sembra incredibile ma è buona), forse non ci andrei più.
C'è poco da fare: il discorso "negozio indipendente contro megafranchising" ha senso per i fornai contro il McDonald, ma per i negozi di dischi... mi dispiace, ma alle condizioni odierne non glielo trovo.

Insomma, tornando al quiz di sopra non ho bisogno di rispondervi.
A un certo punto, chi sceglie b) è un maledetto vegano.

>>>(mp3): Dananananaykroyd - Pink Sabbath

P.S.: ho mentito, non mi piace nè il pannello con le party-pics dello staff nè la cabina delle fototessere che scatta solo in bianco e nero - sono gli equivalenti indie-store di quegli annunci per i cuccioli di cane che cercano padrone che scrivono cose tipo "guarda che occhi teneri! e ti porta pure il giornale!".
Ma la Curiosity Cola è buona per davvero.

P.S. 2: il "maledetto vegano" è ovviamente affettuoso... ;)

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