Affittasi ubiquità
Like we used to

Le prossime settimane di concerti saranno tra le più fitte e intense della stagione. Nemmeno dopo la grandiosa e spossante edizione dell'Handmade Festival di ieri c'è tempo di tirare fiato. Già da questa sera vorrei essere in mille posti diversi, e così mi rispolvero la vecchia rubrica.

Al Locomotiv Club qui a Bologna c'è una serata davvero piena, con gli statunitensi Icy Demons e in apertura Arnoux e Quakers and Mormons. Gli Icy Demons, sestetto proveniente da Chicago, fanno parte del giro Mahjongg, Volcano! e A Hawk And A Hacksaw, e quindi c'è da aspettarsi un bel delirio cosmico di kraut electro psichedelia funk. Come ha scritto Brooklyn Vegan: "fun times, weird times, but definitely interesting".
I friulani Arnoux li ho visti ieri per la prima volta al festival e vorrei assolutamente sentirli con un set intero. Il loro modo di incorporare delicati suoni acustici ed elettronica, lasciandosi andare poi ad improvvise accelerazioni, è davvero emozionante. Del resto, anche il loro album Cascade mi era piaciuto un bel po'.
Infine, Quakers And Mormons (senza link per ora) è il progetto "segretamente solista" di Maolo dei My Awesome Mixtape e fa parte della scuderia IGloo Collective. Qui Maolo si cimenta con l'hip-hop nudo e crudo, mettendo in mezzo riferimenti alla musica jazz, klezmer, yiddish, balcanica e classica. Vedremo come saprà sorprenderci stavolta.

>>>(mp3): Icy Demons - Miami Ice
>>>(mp3): Arnoux - Today, a Rainy Day
>>>(mp3): Quakers and Mormons - New York Town


Al Clandestino di Faenza ci sono gli Agaskodo Teliverek, band che fa base a Londra e il cui nome forse non vi dirà molto ma che l'ottimo Valido aveva già presentato su queste pagine con molta passione. Due chitarristi ungheresi, una cantante giapponese, zero neuroni e una gran quantità di divertimento malato. Definiscono il loro genere "psycho goulash", che è anche il titolo del loro ultimo album, ora ristampato in Italia da Midfinger.

>>>(mp3): Agaskodo Teliverek - Gay Hussar


Sempre a Faenza, ma al Nucleo Culturale DO, arrivano i Peter Kernel (e di spalla c'è pure il blues di Samuel Katarro). Purtroppo non sono mai riuscito a vedere dal vivo la band svizzera, nonostante il loro album How To Perform a Funeral dell'anno scorso mi avesse incuriosito parecchio: noise teso fino a diventare un rock nervoso che fa venire in mente Sonic Youth e Blonde Redhead. E poi una piccola perla pixiesana come questa:

>>>(mp3): Peter Kernel - What the Hell


Al Mattatoio Club di Carpi (MO) arrivano i Gazebo Penguins a presentare il loro ultimo album The Name Is Not the Named, pubblicato da Suiteside, un formidabile assalto sonoro tra At The Drive In, Alfred Korzybski e Motorpsycho. Dal vivo sono davvero una potenza. La band è stata da poco ospite da noi in radio, dove hanno mostrato di saperci fare anche con gli unplugged e i cavatappi.

>>>(mp3): Gazebo Penguins - Wallabees


Quel ritratto dei Gazebo Penguins l'ha fatto Jukka Reverberi dei Giardini di Mirò, e sempre a proposito della sua attività di fotografo, viene presentato oggi a Reggio Emilia Four, un libro che raccoglie anche scatti di Bea de Giacomo, Federica Nuzzo e Marco Trinchillo.
Trovate un po' di informazioni sugli eventi correlati a questa presentazione sul suo blog.

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