Blogger, il catalogo è questo
L'ultimo post di Hipster Runoff si intitola "FUCK EVERYTHING" e contiene un mp3 di un'ora in cui la calma voce di Carles elenca tutto ciò che al mondo dovrebbe andarsene affanculo.
L'ho ascoltato per intero ed è un'esperienza abbastanza strana, una volta superato l'effetto mantra. In pratica contiene qualsiasi cosa di cui ogni blog ha parlato o sentito parlare in questo prolungato presente dell'indie, più qualche schietto e deliberato strafalcione, tipico della sua scrittura.
Ognuno può credere di riconoscere un frammento di sé nella foto di gruppo, da "fuck Rss" a "fuck people who watch the Daily Show and the Colbert Report and think that they're really funny". Il mio momento è stato "Fuck Scandinavia. Fuck people who are really into Scandinavia, except they're from suburbia".
Bisogna ammettere che lo humour di HRO ha smesso da un po' di dare quel certo brivido da Zeitgeist, e forse proprio per questo motivo l'istantanea nitida e pedante di oggi ha quasi il tono di un testamento, è già tutta "un'archeologia del futuro".
I minuti conclusivi sono dedicati a una specie di confuso addio, una serie di poco credibili "ultime parole" in cui si sostiene tutto e il contrario di tutto. Non credo che HRO chiuderà il blog in questa maniera, ma immagino voglia che lo pensiamo.
Alla fine si congeda con una canzone super classica, Thieves Like Us dei New Order (non ricordavo il verso "it's called love / and it's so un-cool": bello!), e anche se il discorso di Carles intende essere sarcastico, e al tempo stesso pretende di essere preso sul serio, mi piace comunque e mi sembra adatto: "This is a song about being in love. This is a song about wanting something more. This is a song about rising above".
>>>(mp3): New Order - Thieves Like Us
L'ultimo post di Hipster Runoff si intitola "FUCK EVERYTHING" e contiene un mp3 di un'ora in cui la calma voce di Carles elenca tutto ciò che al mondo dovrebbe andarsene affanculo.
L'ho ascoltato per intero ed è un'esperienza abbastanza strana, una volta superato l'effetto mantra. In pratica contiene qualsiasi cosa di cui ogni blog ha parlato o sentito parlare in questo prolungato presente dell'indie, più qualche schietto e deliberato strafalcione, tipico della sua scrittura.
Ognuno può credere di riconoscere un frammento di sé nella foto di gruppo, da "fuck Rss" a "fuck people who watch the Daily Show and the Colbert Report and think that they're really funny". Il mio momento è stato "Fuck Scandinavia. Fuck people who are really into Scandinavia, except they're from suburbia".
Bisogna ammettere che lo humour di HRO ha smesso da un po' di dare quel certo brivido da Zeitgeist, e forse proprio per questo motivo l'istantanea nitida e pedante di oggi ha quasi il tono di un testamento, è già tutta "un'archeologia del futuro".
I minuti conclusivi sono dedicati a una specie di confuso addio, una serie di poco credibili "ultime parole" in cui si sostiene tutto e il contrario di tutto. Non credo che HRO chiuderà il blog in questa maniera, ma immagino voglia che lo pensiamo.
Alla fine si congeda con una canzone super classica, Thieves Like Us dei New Order (non ricordavo il verso "it's called love / and it's so un-cool": bello!), e anche se il discorso di Carles intende essere sarcastico, e al tempo stesso pretende di essere preso sul serio, mi piace comunque e mi sembra adatto: "This is a song about being in love. This is a song about wanting something more. This is a song about rising above".
>>>(mp3): New Order - Thieves Like Us
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