Voto pirata

I problemi sollevati da queste ultime elezioni europee sono di certo altri e ben più importanti (la bassa affluenza, l'euroscetticismo, la crescita dell'estrema destra, lo smarrimento delle sinistre, la questione dello sbarramento al 4%, eccetera), però qui su polaroid non si può non citare il piccolo grande risultato ottenuto dal Piratpartiet svedese, che con il 7,1% dei voti (quinto partito in assoluto) ha conquistato almeno un seggio a Bruxelles.
Il cosiddetto "partito dei pirati" può rappresentare certo una forma di "voto di protesta", un voto per l'insoddisfazione della politica e cose simili. Non a caso, il suo zoccolo duro sta nella fascia 18-30 anni.
Ma non sono così sicuro che sia poi tutto questo spreco portare un punto di vista diverso sulle questioni di copyright, download, file sharing e privacy all'attenzione dell'Europa. E tutto sommato mi fa piacere per loro (e per noi da questa parte della Rete).


update: da Inkiostro, intervista con Chrstian Engstrom, il neo-eurodeputato del Partito dei Pirati.

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