The death of an indiepop fan
Penso che questo sia il disco più importante per me quest'anno. Non dico il più bello, né forse quello che mi ha regalato i ricordi più cari. In the Court Of the Wrestling Let's (titolo che racchiude una fittizia allusione Crimsoniana) dei Let's Wrestle è il disco più importante per me perché questo è il suono di cui ho bisogno oggi, io, per vivere.
È come una carta di identità in cui ti riconosci anche se sono passati tutti questi anni. È un disco che mi fa gettare le braccia al cielo sin dalla prima irruzione in scena della batteria che sta rotolando giù dalle scale, mentre la chitarra lancia lamenti acuti, e in quel gesto mi fa sentire un sorriso addosso, come se la forza, l'amore e il tempo non fossero più un algebra di conseguenze. Tutto accade in una volta, tutto mi travolge, e la cosa meravigliosa è che non c'è nulla di epico, è solo necessario. Questo suono per me è nuda necessità.
Possiamo fare i consueti collegamenti opportuni e bilanciati: dai Television Personalities ai Pavement, dai Ramones ai Dinosaur Jr., ci intendiamo, ma serve soltanto a nascondere che questi tre debosciati ragazzini inglesi, con tutto il loro scazzo e la loro velocità, sono riusciti a disegnare un formidabile ghigno sulla faccia del Punk, impresa che nel 2009 potrebbe sembrare quasi impossibile.
È tutto in quel 1, 2, 3, 4 con cui attacca I Won't Lie To You, è tutto nel pa-pa-pa-pa di We Are The Men You'll Grow To Love Soon, è tutto nella melodia ascendente di I'm In Love With Destruction, è tutto nella disgraziata dichiarazione di In Dreams, nella pedanteria di My Schedule, nella follia lancinante di Insects. È tutto lì, ma se vai a vedere potresti dire che c'è ben poco. Chitarra, basso, batteria, colori scarabocchiati tra la svogliatezza e il vandalismo.
Eppure sei sicuro d'avere riconosciuto qualcosa. Era soltanto un'ombra intravista con la coda dell'occhio, ti volti di scatto e sei tu in uno specchio in fondo al corridoio.
>>>(mp3): We Are The Men You'll Grow To Love Soon
P.S.: I Let's Wrestle saranno in concerto al Covo Club di Bologna il prossimo 13 novembre. Chi non li ha mai visti dal vivo è calorosamente pregato di intervenire, accalcarsi sotto il palco e sudare un bel po'. Qui ne avevo già scritto e qui il punto di vista di Valido.
Penso che questo sia il disco più importante per me quest'anno. Non dico il più bello, né forse quello che mi ha regalato i ricordi più cari. In the Court Of the Wrestling Let's (titolo che racchiude una fittizia allusione Crimsoniana) dei Let's Wrestle è il disco più importante per me perché questo è il suono di cui ho bisogno oggi, io, per vivere.
È come una carta di identità in cui ti riconosci anche se sono passati tutti questi anni. È un disco che mi fa gettare le braccia al cielo sin dalla prima irruzione in scena della batteria che sta rotolando giù dalle scale, mentre la chitarra lancia lamenti acuti, e in quel gesto mi fa sentire un sorriso addosso, come se la forza, l'amore e il tempo non fossero più un algebra di conseguenze. Tutto accade in una volta, tutto mi travolge, e la cosa meravigliosa è che non c'è nulla di epico, è solo necessario. Questo suono per me è nuda necessità.
Possiamo fare i consueti collegamenti opportuni e bilanciati: dai Television Personalities ai Pavement, dai Ramones ai Dinosaur Jr., ci intendiamo, ma serve soltanto a nascondere che questi tre debosciati ragazzini inglesi, con tutto il loro scazzo e la loro velocità, sono riusciti a disegnare un formidabile ghigno sulla faccia del Punk, impresa che nel 2009 potrebbe sembrare quasi impossibile.
È tutto in quel 1, 2, 3, 4 con cui attacca I Won't Lie To You, è tutto nel pa-pa-pa-pa di We Are The Men You'll Grow To Love Soon, è tutto nella melodia ascendente di I'm In Love With Destruction, è tutto nella disgraziata dichiarazione di In Dreams, nella pedanteria di My Schedule, nella follia lancinante di Insects. È tutto lì, ma se vai a vedere potresti dire che c'è ben poco. Chitarra, basso, batteria, colori scarabocchiati tra la svogliatezza e il vandalismo.
Eppure sei sicuro d'avere riconosciuto qualcosa. Era soltanto un'ombra intravista con la coda dell'occhio, ti volti di scatto e sei tu in uno specchio in fondo al corridoio.
>>>(mp3): We Are The Men You'll Grow To Love Soon
P.S.: I Let's Wrestle saranno in concerto al Covo Club di Bologna il prossimo 13 novembre. Chi non li ha mai visti dal vivo è calorosamente pregato di intervenire, accalcarsi sotto il palco e sudare un bel po'. Qui ne avevo già scritto e qui il punto di vista di Valido.
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