"A Karpi! A Karpi!"

Il 25 Aprile del 1995, Piddu, Biafra e io finimmo a Correggio un po' per caso e anche, bisogna ammetterlo, perché eravamo un po' tristi. Non è che ne sapessimo molto di quel "Materiale Resistente", se non che era una roba del Consorzio Produttori Indipendenti, ed era giusto esserci. Già queste parole scritte assieme così mi portano lontanissimo, come a un mondo di prima. Se riguardo quelle immagini devo fare uno sforzo per ripensarmi davvero in mezzo a quel campo e a quella gente, sotto quel cielo.
Ieri invece il cielo era terso, di primavera piena, faceva caldo e a Carpi, dentro le celebrazioni per il 25 Aprile, si ricordava in qualche modo anche l'anniversario di Materiali Resistenti. Ho sentito che dovevo andare, perché stavolta non ci finivo per caso, e la compagnia era nuova. Ho accompagnato mio figlio, e anche se ha pochi mesi mi faceva piacere che riuscisse ad ascoltare in tempo la voce di un partigiano, quello stesso che avevo ascoltato io quindici anni prima, senza sapere bene chi fosse, il Diavolo Nicolini. La grande piazza era piena, molti amici da ritrovare, molti bambini, molti studenti di Leonardo che lo chiamavano "prof" lungo la strada. Non è che nel frattempo io mi senta musicalmente più vicino a robe come i Modena City Ramblers, ma non importa, ancora una volta era giusto esserci, e in fondo mi è bastata I ribelli della montagna rifatta da Mara Redeghieri degli Ustmamò lieve come allora. I Giardini di Mirò purtroppo li abbiamo persi, ma quando Stuart ha intravisto Jukka dietro il palco lo ha salutato sollevando il pugno.
Questi quindici anni sono passati in un soffio; questi sessantacinque, invece, oggi sembrano tantissimi.

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