Un'onda di mutilazione intorno al mondo

Pixies
Questa sera a Ferrara sotto le stelle arrivano in concerto i Pixies e per celebrare l'evento (già sold out) i ragazzi di Ciccsoft hanno pensato di creare una piccola fanzine da distribuire in Piazza Castello tutta dedicata al leggendario quartetto americano. Dentro ci sono le parole di Vasco Brondi, di Accento Svedese, di Francesco Locane, di Livefast e anche queste mie.
Se non avete la fortuna di essere a Ferrara questa sera potete scaricare il pdf qui.

"Come descriverei i Pixies? Confusi". Non sono io a dirlo, ma Black Francis, voce della storica banda di Boston. Immagino sia stato quello a catturarmi la prima volta. La confusione che diventava bellezza. Che giovani. Di quanti gruppi ricordate l’esatto momento del primo ascolto? Black Francis ha sempre dichiarato di non dare molta importanza alle parole delle canzoni che scriveva. Gli appunti sui tovaglioli, le sillabe messe in fila per caso nella vasca da bagno. Non ci ho mai creduto fino in fondo. Ero seduto sul sedile del passeggero di una vera Ford Taunus TC1 e quella sera di un giorno feriale la fortuna era dalla mia parte di minorenne. Mentre mi facevo portare in giro in quella maniera sontuosa cercavo le stazioni tra le manopole della radio e trovai Planet Rock: “one more time / I will ride / all over the world”. Non capivo niente. Ad ogni cambio di tempo credevo fosse finita e invece la canzone risorgeva. Chi erano? Bisognava aspettare, rallenta, non perdiamo la frequenza! “All my thoughts are all I am”: senti, anche filosofi... La luna cosa c’entra? Non so perché Bossanova sia sempre stato considerato il peggior disco dei Pixies. Io che li ho scoperti in ritardo, tutti in una volta e quando ormai si stavano per sciogliere, ho sempre sentito una forte coerenza tra i loro lavori. Per esempio, a quella folgorante All Over the World mi viene spontaneo collegare Wave Of Mutilation, da Doolittle, dell’anno prima. Sempre di morte in qualche modo si tratta. La c’è una cavalcata tutto intorno al mondo, qui una macchina che si inabissa negli oceani e sparisce via. Le canzoni dei Pixies tengono la Terra in mano, ne fanno una cartografia un po’ terrificante e un po’ ridicola, con certi nomi scritti in uno spagnolo mostruoso e un vago senso di beffarda disperazione. Sono un aldilà raccontato con insolenti nonsense, a volte con poesie nascoste sotto grida disperate e parecchio sesso. E al tempo stesso sono la vita di tutti i giorni, quella che affronta con pazienza e disincanto le sue normali ossessioni, aspettando che il cielo si rovesci e arrivino questi famosi alieni. I Pixies saranno pure confusi, come sosteneva Black Francis, ma le loro canzoni, laceranti e sconvolte, lucide come ferite aperte, restano ancora oggi, dopo tutti questi anni, e tutti questi anni di reunion, di una formidabile limpidezza.

>>>(mp3): Pixies - All Over the World

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