Quello che mi piace davvero tanto nella musica di Spectrals, nel suo essere nostalgica e vintage senza mezzi termini e senza ironia, è il riuscire a dare l'illusione di un'assoluta rilassatezza. Scompare ogni ombra di quell'ansia da prestazione che spesso avverto in altre band di questa recente leva lo-fi, etichetta che peraltro c'entra fino a un certo punto con questo progetto. Anche nei momenti più mossi e surf, una morbida tranquillità pervade il suono di Spectrals, e si riflette in versi di candore retro: "Going out on a seventh date / I like her more 'cause she made me wait".
Del resto basta leggere la modestia delle poche righe di intervista su i-D per farsi un'idea del giovane Louis Jones, da Leeds. Il quale, nonostante sia stato in tour con Clinic, Wavves, Best Coast e Happy Birthday, nonstante nell'ultimo anno abbia pubblicato vari sette pollici su Captured Tracks e Slumberland, e infine il fantastico Extended Play su Moshi Moshi, ha una sua filosofia chiara e ammirevole: "I don't wanna blow anybody's mind or for it to be album of the century or anything. You know when you just find a nice pop song and you think about a girl when you listen to it or it's the best thing ever for a week, I think that's really nice".
(mp3): Spectrals - I Ran With Love But Couldn't Keep Up
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