La nostra Classifica dei Dischi del 2010


Nonostante le corse, i traslochi, gli aerosol e i regali dell'ultimo minuto, anche stavolta io e La Fagotta siamo riusciti a mettere assieme le nostre classifiche dei dischi dell'anno. Lo specifico ogni volta: questi non sono "i migliori dischi dell'anno", ma solo quelli che ci hanno fatto più compagnia nel 2010. Ci piace tenere un piccolo diario in musica di questi mesi ormai passati, tra quello che abbiamo trasmesso e quello di cui si è chiacchierato qui.
Ecco dunque le classifiche dei due conduttori di polaroid alla radio: entrando, sulla sinistra La Fagotta e proprio accanto il sottoscritto. La puntata in cui le abbiamo maldestramente suonate si ascolta come sempre su Vitaminic.


10. Erykah Badu, New Ammerykah Part Two: Return Of The Anhk (Universal Motown)
Un disco che contiene tutto, da Isaac Hayes a J Dilla. Immensa: Erykah insegnami a vivere.


9. The Morning Benders, Big Echo (Rough Trade)
Pucciness.


8. Nana Grizol, Ruth (Orange Twin)
La nostalgica flanella gentile di casa Elefant 6.

7. The Spectrals, Extended Play EP (Moshi Moshi)
Languori à la Clientele, wall of sound e una spruzzata di lo-fi rock per un EP di debutto pigrissimo e romantico.

6. Vampire Weekend, Contra (XL)
Il ritorno della band più detestata del 2009, sempre irresistibile.

5. Aloe Blacc, Good Things (Stones Throw)
Soul music for dummies.

4. The Drums, The Drums (Island)
Vorrei essere abbastanza snob da omettere questo disco, ma surf e New Order rimangono un richiamo ineluttabile.

3. Shout Out Louds, Work (Merge / Bud Fox)
"Our Ill Wills" è irripetibile ma si confermano l'esempio perfetto per il mio personale concetto di "pop". Nonostante i chitarroni.

2. The Radio Dept., Clinging To A Scheme (Labrador)
Un altro disco degli svedesini più schivi di sempre, un'altra manciata di tracce struggenti per reinventarsi.

1. Joel Alme, Waiting For The Bells (Razzia)
Fuori moda, magniloquente e innamorato. Lo splendore della decadenza.

10. Joel Alme, Waiting For The Bells (Razzia)
A ogni disperata strofa un vecchio crooner dice addio al suo amore, e a ogni scintillante ritornello eccolo ritornare, con la più irresistibile faccia tosta.

9. Shout Out Louds, Work (Merge / Bud Fox)
Qualunque cosa facciano, non riescono a non essere uno dei gruppi della mia vita.

8. His Clancyness, Always Mist (Mirror Universe Tapes)
In macchina ascolto ancora le cassette. E questa, da quando è uscita, è sempre sul mio cruscotto.

7. Harlem, Hippies (Matador)
Scarni, grezzi, polverosi: irresistibilmente divertenti.

6. LCD Soundsystem, This Is Happening, (DFA)
Consapevolezza, stile e cassa dritta:
James Murphy.

5. Eternal Summers, Silver (Kanine Records)
Un disco che suona come un gran bel nastrone.

4. Cinema Red and Blue, s/t (What's Your Rupture?)
Mi basta la lista della gente che ci suona dentro.

3. Nana Grizol, Ruth (Orange Twin).
Urgenza ed energia: "don't live your life like it's already gone".

2. Wild Nothing, Gemini + Golden Haze (Captured Tracks)
Album + ep che hanno monopolizzato i miei ascolti: Jack Tatum è uno dei più promettenti nuovi autori indiepop dell'anno.

1. The Radio Dept., Clinging To A Scheme (Labrador)
"Nel cuore una malinconia arrabbiata, politica; negli occhi un’apparente freddezza che non è mai banale distanza".

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